di Antonio Bomba
Strepitoso Gianmarco Tamberi, è campione del mondo di salto in alto. Pochi minuti fa a Budapest, saltando 2,36, l’atleta anconetano ha conquistato l’unico oro di prestigio che gli mancava dopo aver vinto la massima medaglia olimpica nel 2021 e quella europea lo scorso anno.
Tamberi ha saltato come solo lui sa fare, con una classe e una sicurezza figlie delle consapevolezza che ripone nelle proprie qualità e di un estro riscontrabile in pochi altri atleti, quantomeno in questa specialità.
Da questa sera il più grande di sempre dell’atletica italiana ha un nome ed un cognome: Gianmarco Tamberi. E vive ad Ancona. Un’impresa a cui avrebbero potuto ambire negli anni ’80 Pietro Mennea e Sara Simeoni, ma i Mondiali sono stati istituiti solo nel 1983 e la cosa li ha penalizzati non poco. Ma, detto questo per puro dovere di cronaca, l’impresa di Gimbo c’è e a occhio rimarrà negli annali per molto tempo.
Come fa, sempre lui e tutti i migliori, Tamberi evita la prima misura di 2,20 ed entra in gara a 2,25. Poco prima l’amico e fuoriclasse di ogni epoca Mutaz Barshim aveva clamorosamente sbagliato e Tamberi lo segue nell’errore. Poco male perché al salto successivo entrambi superano la misura.
L’asticella viene posta dai giudici a 2,29cm e qui Tamberi senza particolari problemi effettua un salto pressoché perfetto. Tra i tanti escono il giapponese Akamatsu e l’ucraina Protesenko, giunto a emdaglia lo scorso anno Restano in gara in 7.
I commentatori fanno notare che per la medaglia occorrerà saltare 2,33 al primo turno. Una cosa che Tamberi andava dicendo da diversi giorni. Gianmarco era dunque pronto a dare tutto a questa misura e infatti la supera con immensa autorità, concedendo anche diversi centimetri di margine. La misura di 2,33 porta al primo errore il sudcoreano Woo, al momento primo. Tuttavia sono in diversi a farcela e quindi i 2,33 non basteranno.
I giudici portano la barra a 2,36 e qui uno dopo l’altro crollano tutti: Woo, Ptotye, Zayas e soprattutto Barshim che deve accontentarsi del bronzo. Tamberi invece supera la misura al primo salto e balza al comando seguito dal forte americano JuVaughn Harrison.
L’asta è posta a 2,38cm ma per vincere lo statunitense deve per forza ottenere un salto buono, mentre Tamberi può permettersi di far registrare 3 errori nel caso li faccia anche Harrison, per vincere la medaglia d’oro.
E proprio questo accade. Harrison deve saltare per primo e sbaglia due volte. Stessa sorte tocca a Tamberi. Il momento si fa cruciale. Harrison ce la mette tutta ma tocca l’asticella anche questa volta e Tamberi è medaglia d’oro. L’intero stadio scoppia in festa assieme alla delegazione italiana.
Passano diversi minuti e la competizione non è ancora finita. A Tamberi manca un salto e decide di farlo chiedendo di portare l’asticella a 2,40. E anche questo salto diventa uno show perché rinuncia a staccare i piedi da terra per saltare e passa lungo sul materassino festeggiando a braccia alzate. Qualche purista se ne risentirà ma poco importa. Nei momenti di festa vale più o meno tutto.
Prima durante e dopo la lunga sfida, non sono mancati momenti di spettacolo come suo solito. L’urlo appena sceso dalla mini-navetta elettrica che conduce allo stadio, la presentazione show e l’abbraccio con il connazionale Simone Barontini appena qualificatosi per le semifinali degli 800m. Soprattutto, è tornata la scaramanzia delle scaramanzie, la mezza barba. A medaglia acquisita abbracci a tutti e foto con chiunque gli sia capitato a tiro, compreso il piccolo figlio di Barshim che ha in Tamberi il suo idolo.
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