Sono in arrivo i pontoni per il dragaggio, al porto di San Benedetto i pontoni, con ormeggio previsto nel pomeriggio di lunedì 4 settembre ed avvio dell’attività il giorno successivo. L’Autorità portuale risponde così alle richieste degli operatori locali della flotta pescherecci di migliorare l’accessibilità nautica.
I lavori consistono nel dragaggio di una superficie di circa 60.000 metri quadrati e l’asportazione di materiale pari a circa 90.000 metri cubi, con un approfondimento dei fondali dell’imboccatura portuale fino a -5 metri sul livello medio marino nel canale di accesso e fino a -4 metri nell’area limitrofa interna. La durata prevista contrattualmente dell’intervento è di 5 mesi, per un importo complessivo di 1.173.050 milioni di euro.
La società incaricata utilizzerà attrezzature all’avanguardia e seguirà rigorosi standard ambientali al fine di garantire un intervento sostenibile e rispettoso dell’ecosistema marino.
Con quest’opera inoltre sarà utilizzata per la prima volta l’area di deposito a mare Marche sud, adatta a depositare i sedimenti compatibili con l’ambiente marino, individuata e definita dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) con Crn Irbim e l’Università politecnica delle Marche su incarico dell’Autorità di sistema portuale e cofinanziata dalla Regione Marche a fronte della possibilità di utilizzare a sua volta le aree di conferimento per i porti regionali.
«Siamo soddisfatti – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale Vincenzo Garofalo – di poter avviare un intervento finalmente strutturale per la marineria sanbenedettese e per i dragaggi del sistema portuale.
Un risultato importante conseguito dagli uffici tecnici dell’Autorità di sistema portuale in collaborazione con la locale Capitaneria di Porto e la Regione Marche che dà una risposta alle preoccupazioni degli operatori più volte rappresentate anche dall’Amministrazione comunale.
Poter avviare i lavori avendo a disposizione una seconda area di deposito nella parte sud della regione rappresenta un importante valore aggiunto in termini di maggiori spazi di stoccaggio dei sedimenti, minori tempi di navigazione per il deposito a mare e dunque riduzione di tempo, costi ed emissioni, nell’ottica di una maggiore sostenibilità.
L’Autorità portuale continua a promuovere in questo modo un approccio di sistema ai problemi comuni ai diversi scali, che porta beneficio anche ai porti minori regionali».
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