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Ubriaco aggredisce la moglie, interviene il figlio per difenderla ma viene accoltellato: arrestato dalla Polizia

SAN BENEDETTO - I poliziotti della della Volante del locale Commissariato lo trovano seduto all'ingresso dello stabile con gli abiti intrisi di sangue. Il figlio nel frattempo era corso al Pronto Soccorso dell'ospedale. A quel punto sono scattate le manette ai polsi del marito e padre violento, di origine albanese, condotto nel carcere ascolano di Marino del Tronto. L'uomo è risultato anche non in regola con il permesso di soggiorno
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La Polizia davanti al Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto

 

Ubriaco, aggredisce la moglie e poi accoltella il figlio intervenuto per difendere la mamma. La donna per fortuna è illesa, il ragazzo (maggiorenne) finisce all’ospedale, il violento al sicuro dietro le sbarre di una cella del carcere ascolano di Marino del Tronto.

 

E’ accaduto a San Benedetto, in una abitazione lungo la Statale Adriatica. Qualche vicino ha evidentemente dato l’allarme ed è intervenuta una Volante del locale Commissariato di Polizia.

 

Giunti su posto, gli agenti hanno trovato l’uomo seduto sulle scale d’ingresso con gli abiti intrisi di sangue. Vistose tracce di sangue anche sul marciapiede, nell’androne dello stabile e sulle scale.

 

I poliziotti hanno accertato che l’uomo, di origine albanese e risultato non in regola con il permesso di soggiorno, pochi minuti prima aveva ferito con un coltello ad una gamba il figlio al culmine di una lite familiare.

 

Il ragazzo aveva infatti tentato di frapporsi tra i genitori perchè il padre, ubriaco, stava pesantemente minacciando la mamma.

 

Il coltello, sporco di sangue, era nel lavello. A quel punto sono arrivati altri poliziotti, compresi i colleghi della Scientifica. Sono stati ascoltati altri familiari e, in pochi minuti, è stato ricostruito quanto avvenuto.

 

Il ragazzo ferito non era in casa perchè si era recato di gran corsa al Pronto Soccorso dell’ospedale per la copiosa uscita di sangue dalla ferita. E’ qui che la Polizia lo ha raggiunto. Dopo essere stato medicato dai sanitari, che gli hanno dato quindici giorni di prognosi, è stato ovviamente ascoltato anche lui.

 

A quel punto, con il quadro ben chiaro, scontato l’epilogo. Sentito il magistrato di turno, ai polsi dell’uomo sono scattate le manette ed è stato condotto prima in Commissariato e poi nel carcere di Marino del Tronto, a disposizione della Procura della Repubblica di Ascoli.


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