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“Riviera” e “Ciarrocchi”, il Comune ora si muove sul serio: incontro con Massi per convenzione e lavori

SAN BENEDETTO - A fare il punto in Municipio il presidente della Samb, tecnici ed esponenti dell'Amministrazione. Due passaggi per il "Tempio del tifo": verifica statica e poi piena agibilità dell’impianto. Altrettanti per la struttura di Porto d'Ascoli: nulla osta della commissione di vigilanza e riqualificazione degli spogliatoi. La speranza del numero uno rossoblù è una convenzione decennale
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Lo stadio “Riviera delle Palme” prima di Samb-Fano (foto US Sambenedettese)

 

di Pier Paolo Flammini

 

Carne sul fuoco. Si è svolto questa mattina, nel Municipio di San Benedetto, l’incontro tra Vittorio Massi e il suo staff e gli esponenti del Comune di San Benedetto. La carne riguardava la gestione dei due principali impianti calcistici cittadini, lo stadio “Riviera delle Palme”, Tempio del Tifo e teatro delle partite interne della Samb, e il “Marcello Ciarrocchi”, storica struttura di Porto d’Ascoli dove adesso si allenano, e giocano le squadre giovanili. Ovvero: lavori da eseguire e soprattutto da parte di chi, e, come secondo passo, l’assegnazione della gestione dei due impianti con una convenzione che, nelle speranze di Massi, dovrebbe avere durata almeno decennale.

 

Da parte del Comune era presente il direttore del settore Lavori Pubblici Mauro Bellucci, l’ingegner Enrico Offidani, il dirigente con delega allo Sport Giuseppe Coccia, il funzionario dell’Ufficio Sport Alessandro Amadio, e, per la parte politica, gli assessori ai Lavori Pubblici Tonino Capriotti, allo Sport Cinzia Campanelli e il consigliere di maggioranza Barbara De Ascaniis.

 

Confronto che è servito per iniziare un percorso amministrativo che, come scadenza ultima, almeno per il Riviera, ha la scadenza fissata al prossimo mese di giugno.

 

Il “Ciarrocchi”

Per quanto riguarda il “Ciarrocchi”, due sono i passi da compiere: innanzitutto definire quali sono gli interventi da effettuare per ottenere il nulla osta della Commissione di Vigilanza provinciale, in modo che la Tribuna possa essere riaperta al pubblico. Successivamente, stabilire in che modo l’attuale società che gestisce l’impianto potrà intervenire sulla riqualificazione degli spogliatoi e su altre migliorie per rendere l’impianto adeguato al settore giovanile. Dunque, mettere mano alla convenzione in modo che si consenta di ammortizzare nel tempo gli investimenti richiesti.

 

Il “Riviera delle Palme”

Capitolo “Riviera delle Palme”. Anche qui i passaggi sono due, essenzialmente. Da una parte provvedere ai lavori di verifica statica dell’impianto per ottenere, appunto entro giugno, la piena agibilità dell’impianto. Dal sopralluogo svolto nella giornata di lunedì dal presidente Massi, assieme all’architetto di fiducia Albino Scarpantoni insieme all’ingegner Domenico Palestini, che già in passato aveva affiancato l’architetto Acciarri nella progettazione dello stadio, è emerso che parte della verifica sarebbe stata svolta e quindi l’ammontare dell’investimento necessario potrebbe essere inferiore alle stime pensate nei giorni scorsi (circa 600 mila euro). Tutto, dunque, da valutare.

 

Per quanto riguarda l’idea di Massi, ovvero di abbassare il secondo anello dello stadio a livello del prato e utilizzare l’attuale primo anello come spazio commerciale e fieristico, occorrerà presentare un progetto dettagliato sul quale l’Amministrazione dovrà esprimere un proprio parere nei mesi a venire. Sembra, comunque, che vi sia una condivisione di massima rispetto ai suggerimenti espressi dal vertice della U.S. Sambenedettese.

 

In che modo, tuttavia, agire? All’epoca del mandato Piunti, quando qualche esponente dell’opposizione chiedeva un bando pubblico per l’assegnazione della gestione, l’ex sindaco rispose, ironizzando: «E chi ci deve giocare al Riviera, l’Ascoli?»

 

A rigor di logica infatti appare scontato che a gestire gli impianti sia l’U.S. Sambenedettese, e ci potrebbero essere appigli legali per una sorta di affidamento diretto. Tutto nelle mani, innanzitutto, dell’ingegner Bellucci. Certo è che se si scegliesse la strada del bando, oltre a risultare una procedura tutto sommato pleonastica, i tempi rischierebbero di allungarsi oltre che essere burocraticamente più onerosi.

 

A breve inizierà a sapersene di più: lunedì prossimo si svolgerà un secondo incontro tecnico.


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