di Federico Ameli
Per mantenere competitivo il tessuto economico del territorio in Italia come in ogni angolo del pianeta, Confindustria Marche punta su filiere e reti d’impresa, da sviluppare in chiave innovativa per rilanciare le quotazioni delle imprese marchigiane.
È quanto emerso nell’ambito di “Filiere e reti di impresa: legami strategici per lo sviluppo”, il convegno promosso nel pomeriggio di ieri, martedì 17 ottobre, da Piccola Industria di Confindustria Marche in collaborazione con Intesa Sanpaolo e con la partecipazione di RetImpresa.
Per l’occasione, la Sala degli Specchi della sede ascolana di Confindustria ha ospitato un momento di confronto e approfondimento sugli asset dell’economia marchigiana tra esponenti di spicco del panorama associativo, imprenditoriale e finanziario regionale e nazionale, che hanno condiviso le proprie riflessioni su un tema decisamente attuale per il destino delle piccole e medie imprese del territorio.
Oltre che per fare il punto sulle prospettive che attendono l’imprenditoria marchigiana, l’incontro ha peraltro rappresentato l’occasione ideale per chiudere il cerchio sul mandato da presidente di Piccola Industria Confindustria Marche di Giovanni Tardini, ideatore dell’evento, di fronte a una nutrita platea e alla presenza di autorità del calibro di Emanuele Orsini, vicepresidente Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco.
«Do il mio benvenuto al vicepresidente Orsini che oggi ci onora della sua presenza – esordisce Simone Ferraioli, presidente di Confindustria Ascoli Piceno – ringrazio RetImpresa, il presidente Landi e il direttore Carlo La Rotonda, come anche Intesa Sanpaolo e gli altri partner di questa iniziativa.
Saluto con grande affetto Gianni Tardini, che oggi ad Ascoli giunge alla conclusione di un mandato ricco di attività e soddisfazioni, per proseguire al meglio il proprio lavoro dedicandosi all’associazione territoriale di cui è vicepresidente, con una delega a Rete e filiere. Un ringraziamento, ovviamente, va anche ai nostri imprenditori, che dimostrano ogni volta grande passione e attaccamento».
«Ringrazio Intesa Sanpaolo che ci ha affiancato dal primo momento in cui abbiamo voluto promuovere questo incontro – dichiara Tardini – ritengo fondamentale un forte impegno su un tema determinante per le piccole e medie imprese, che in questo momento stanno facendo i conti con le molteplici criticità che hanno condizionato l’economia italiana e internazionale.
Se inserite in una rete di imprese o in un percorso di filiera, le aziende possono accrescere le proprie competenze e il proprio business, presentandosi in maniera ancora più competitiva sui mercati internazionali. Reti e filiere quindi come moltiplicatori di opportunità e di crescita per le aziende, ma anche di propulsori della diffusione della tecnologia, della digitalizzazione, della transizione ESG in chiave di ripresa dell’attività economica e di evoluzione dei modelli di business sostenibile.
A partire dalle testimonianze degli imprenditori che hanno affrontato e vinto questa sfida, l’obiettivo è continuare a puntare su reti e partenariati per il rilancio economico del territorio, seguendo un modello in cui 1+1 non fa semplicemente 2, ma molto di più».
A seguire, la direttrice per Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Alessandra Florio ha evidenziato il ruolo dell’istituto di credito nello sviluppo dei progetti imprenditoriali del territorio.
«Avvertiamo una forte responsabilità come prima banca in Italia e nelle Marche – dichiara – dove possiamo contare su una presenza forte e radicata, frutto di un dialogo continuo e di un costante supporto alle numerose imprese del territorio. Abbiamo 8 filiali dedicate alle aziende e 91 che seguono famiglie e piccole medie imprese, accompagnandole in ogni fase della propria crescita e in tutti i contesti del mercato».
Dopo gli interventi del presidente di RetImpresa Fabrizio Landi e di Anna Roscio, responsabile direzione Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo, i lavori sono proseguiti con la tavola rotonda dedicata alle “Storie d’Impresa” con le testimonianze di imprenditori che hanno affrontato e vinto la sfida della competitività.
È il caso di Alberto Baban, Diego Mingarelli, Giancarlo Turati e Gianluigi Viscardi, a cui si è aggiunto l’intervento della direttrice commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Stefania Bergamaschi, che hanno stimolato la platea a credere nel futuro prossimo su reti e partenariati stabili e organizzati tra imprese come modello economico per il rilancio.
«La competitività del nostro Paese si gioca su strategie di business innovative e sostenibili, che vedano criteri Esg applicati sia alle attività che ai prodotti del Made in Italy – sottolinea Anna Roscio – dal nostro dialogo quotidiano con le aziende e dalle risultanze della nostra Direzione Studi emerge come le imprese che investono in qualità, certificazioni e sviluppo green e digital abbiano risultati migliori sia in termini di fatturato che di riconoscibilità sui mercati.
Ad oggi abbiamo erogato alle Pmi nostre clienti oltre 6 miliardi di euro di finanziamenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi ESG e in circular economy. Digitalizzazione e sostenibilità sono inoltre tra i pilastri dell’accordo siglato tra il Gruppo e Confindustria, che prevede per lo sviluppo di tali driver, in coerenza con gli obiettivi del PNRR, un plafond di 150 miliardi di euro, 5,5 dei quali destinati alle imprese delle Marche.
In regione, ad oggi, abbiamo inoltre attivato 22 contratti di filiera, per facilitare l’accesso al credito e la sinergia delle imprese che ne fanno parte, che coinvolgono 350 fornitori per un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro».
A chiudere il pomeriggio, infine, è stato il vice presidente Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco Emanuele Orsini.
«L’appartenenza a reti d’impresa e filiere è un fattore strategico per la competitività delle imprese e delle PMI in particolare – sostiene – e rappresenta una leva essenziale per promuovere gli investimenti, favorire l’accesso al credito, accrescere competenze, cogliere opportunità di business accelerare la transizione sostenibile e i processi di internazionalizzazione. Le reti d’impresa potranno essere protagoniste nella nuova declinazione di un Piano Transizione 5.0, maggiormente orientato sui processi.
Un Piano che dovrà essere finanziato nel contesto della rimodulazione del Pnrr e che Confindustria sollecita con forza per ridare slancio agli investimenti privati, oggi caratterizzati da un forte rallentamento legato soprattutto all’impatto dell’inflazione e dell’aumento dei tassi. La manovra di Bilancio dovrà rappresentare l’occasione per realizzare interventi mirati, realmente in grado di supportare le imprese favorendone gli investimenti, promuovendone competitività e crescita».
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