di Elena Minucci
I cinghiali mettono in apprensione gli ascolani. Negli ultimi anni sono stati di nuovo avvistati a Borgo Solestà, Campo Parignano, Porta Maggiore, nella zona di Torricella e in diverse altre parti. Sono diversi i residenti di Monterocco che, ancora una volta, hanno raccontato degli incontri ravvicinati con alcuni esemplari.
Avvistare questi animali in città non è più un evento raro. Gli episodi si ripetono da anni. Qualche mese fa perfino dalle parti del centro commerciale “Al Battente”. Se da un lato qualcuno approfitta di questi momenti per poter fare qualche video o foto per poi pubblicarli sui social, dall’altro la preoccupazione cresce. I cinghiali negli ultimi anni, ovviamente non solo ad Ascoli, si avvicinano liberamente ai centri abitati alla ricerca di cibo. E’ di alcuni mesi fa la loro presenza sulla spiaggia di San Benedetto nei pressi della foce dell’Albula.
Clamoroso il caso di un gruppo di una decina di cinghiali che pochi anni fa percorsero un tratto della ferrovia nei pressi della stazione per poi dirigersi vero lo stadio “Del Duca” attraversando prima la trafficata strada e poi percorrendo il ponte Rozzi.
Il rischio, ma non solo quella volta, sono gli incidenti stradali che, come spesso è avvenuto in passato su tutto il territorio provinciale, causano ingenti danni alle auto e in alcuni casi automobilisti feriti. Le ore maggiormente a rischio quelle dopo il tramonto quando questi ungulati attraversano le strade all’improvviso.
La loro presenza arreca inoltre grossi danni ai campi coltivati e alle aziende agricole, più la paura della “febbre suina” che sta crescendo su tutto il territorio nazionale. Anche per questo scende di nuovo in campo la Coldiretti Ascoli-Fermo: “In Italia i cinghiali causano un incidente stradale ogni 41 ore e solo nell’ultimo anno il bilancio è di 13 morti e 261 feriti gravi. Alcuni agricoltori, stanchi di dover chiedere il risarcimento danni, hanno addirittura deciso di rinunciarci. Per l’ennesima volta chiediamo interventi mirati per risolvere questa situazione in un territorio, come quello di Ascoli, che ha già sofferto prima con il terremoto poi con il covid e la crisi economica. Non possiamo permetterci più di non intervenire, soprattutto per aiutare i nostri agricoltori e le nostre aziende”.
Per il loro abbattimento esistono le squadre dei cosiddetti “selecacciatori”, gestite da Amministrazione provinciale e Ambito Territoriale Caccia. Ma, evidentemente, questo non basta.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati