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“Pugni a terra”, a Smerillo presentazione del libro di Pier Paolo Flammini dominato dalla nostalgia per il ‘900

SABATO 28 ottobre alle ore 17 alla Sala degli Artisti prima presentazione assoluta del romanzo, a metà tra indagine generazionale, saggistica, filosofia e distopia, del giornalista sambenedettese. Presenterà il collega Lorenzo Cortellucci
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Pier Paolo Flammini e il romanzo “Pugni a terra”

 

“Pugni a terra” è il romanzo d’esordio del giornalista sambenedettese Pier Paolo Flammini (Edizioni Transeuropa, 166 pagine). L’opera, pubblicata nel corso dell’estate 2023, sarà presentata per la prima volta a Smerillo, nell’Appennino Fermano, sabato 28 ottobre alle ore 17 presso la Sala degli Artisti. Presenterà il giornalista Lorenzo Cortellucci, e l’evento è organizzato dalle associazioni “Le Parole della Montagna“, “Pro Loco di Smerillo” e “Li Casarì“. L’autore sarà presente con largo anticipo in modo da poter personalizzare le copie in maniera originale.

 

“Pugni a terra” è un libro che parla del nostro tempo e, assieme, di un futuro imminente e del passato. La storia, raccontata da Io, è una ricostruzione della vita di Nero, del suo amore per Annarelle e del tentativo di entrambi (e dello stesso Io, stretto collaboratore di Nero) di fermare l’avanzata di un capitalismo sempre più disumano e diventato dominatore assoluto.

 

Ma per tutti e tre i protagonisti arriverà una sconfitta che è simbolicamente la sconfitta di una generazione. Resterà  il tentativo di raccontare quanto accaduto, ovvero la forza stessa della narrazione e della letteratura, forse l’unica forma di resistenza ancora ammessa.

 

Si viaggerà, tra stili diversi, a partire dall’infanzia e dall’adolescenza dei protagonisti, vissuta alla fine del ‘900 fino a un presente già in sé distopico e transumano e un futuro dominato dalla distruzione del non descrivibile Sistema Z.

 

E resta, infine, una dolente nostalgia per il tempo passato, per quel ‘900 rimpianto sia nella rappresentazione revival del “Diana Empire“, sorta di ultimo luogo al mondo dove si sopravvive ricordando i miti pop del secolo trascorso, sia per le ambizioni di Nero, Annarelle e Io di tornare alla forma-Stato del ‘900, alla prosperità e alle conquiste sociali del secolo breve usando gli insegnamenti della “Moneta Nuova”.

 

Il fatto che il libro venga presentato a Smerillo, a ridosso delle montagne dei Sibillini, è forse solo un’occasionale circostanza: il capitolo finale di “Pugni a terra“, non a caso, si intitola proprio “La Grande Montagna“, luogo dove sorge una flebile speranza per l’umanità.

 

Il libro trova le sue influenze letterarie almeno in un quartetto di scrittori: Pier Paolo Pasolini, per la violenta rappresentazione sociale delle ultime sue opere (il film “Salò” e il romanzo incompiuto “Petrolio”), James Ballard per la capacità di raccontare una “fantascienza sociale”, Margaret Atwood per il senso da “fine del mondo” di un romanzo come “Il racconto dell’Ancella” e soprattutto Michel Houellebecq, capace di adattare il classicismo del romanzo a una visione distopica e critica della società occidentale.


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