L’Associazione “Arquata Potest” ha portato a termine il recupero dell’antico sentiero di collegamento tra le frazioni arquatane di Spelonga e Vezzano: un itinerario che unisce il versante della Laga a quello dei Sibillini, peraltro caratterizzato dalla presenza di lunghi tratti di muretti a secco, a sottolinearne la fruizione e l’importanza che un tempo aveva per gli abitanti del luogo.
Questo percorso, così come gli altri ripristinati in passato, hanno costituito per secoli, fino agli anni ’50, le principali vie di comunicazione, fondamentali per gli spostamenti degli abitanti della zona, che erano peraltro obbligati ad inviare diversi membri della propria famiglia tre, quattro volte all’anno per partecipare alle azioni di ripristino degli stessi percorsi.
È per questo motivo che lungo sentieri come questo sono ancora oggi visibili splendidi muretti a secco e in alcuni casi anche i selciati, nonostante l’abbandono degli ultimi decenni.
L’opera di ripristino, assai impegnativa, è stata realizzata grazie all’impegno dei volontari Fernando e Benedetta Cortellesi, Carlo Ambrosi, Berardina Di Cesare e Riccardo Locatelli, sotto la guida dell’esperto Vittorio Camacci.
Il percorso collega, appunto, il borgo di Spelonga, celebre per la triennale rievocazione della Battaglia di Lepanto detta “Festa Bella”, con quello di Vezzano, frazione che spesso fa capolino lungo il tracciato, mostrando però le numerose ferite del sisma. Vezzano, infatti, ad oggi risulta uno dei paesi dell’arquatano tra i più martoriati dal terremoto del 24.08.2016.
Un recupero quanto mai importante, non solo perché va ad aumentare il numero dei percorsi già riaperti dall’associazione, ma soprattutto perché il tracciato in questione andrà a far parte di un anello che “Arquata Potest” sta ormai ultimando. Quello, cioè, che collegherà Spelonga e Vezzano anche con l’area Sae di Pescara del Tronto, al fine di portare sempre più escursionisti a supportare le attività presenti lungo la Statale Salaria.
A breve, infatti, sarà possibile scaricare informazioni, foto, tracce gps e mappe dal sito www.arquatapotest.it
Quella di Arquata Potest è un’azione che viene portata avanti in maniera caparbia, in contrasto con l’immobilismo che caratterizza il mancato avvio dei cantieri nelle sette frazioni tutt’ora perimetrate (tra cui Vezzano) a differenza, invece, del dinamismo che caratterizza i volontari.
Evidente risulta, infatti, il contrasto tra i borghi sulla sponda destra del Tronto (come Spelonga) dove i cantieri sono fortunatamente numerosi, e quelli del versante dei Sibillini, dove invece, per via dei maggiori danni subìti, a distanza di sette anni ancora non si può neanche lontanamente parlare di ricostruzione.
Un modo per dimostrare non solo il proprio attaccamento al territorio, ma anche per portarvi sempre maggiori visitatori, al fine di manifestare quanto il processo di ricostruzione sia tutt’altro che ben avviato ovunque e, anzi, presenti ancora numerose lacune.
Negli anni l’Associazione ha già raggiunto l’obiettivo di realizzare, attraverso la rete di sentieri ripristinati, un circuito ad anello denominato G.A.D.A. (Grande Anello di Arquata) che ne unisce le frazioni.
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