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Ferrovia e A14, si alza la voce di San Benedetto: «Vanno arretrate e cambiamo la città» (Video e foto)

SAN BENEDETTO - Incontro promosso da Europa Verde. Sia gli ambientalisti che i tecnici e i politici intervenuti sembrano convergere sul tema di uno spostamento delle due infrastrutture dalla costa all'interno
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Incontro sulla mobilità organizzato da Europa Verde, pienone di pubblico

 

di Pier Paolo Flammini

 

Quale sarà il futuro della mobilità sulla costa adriatica? Se ne è parlato in un incontro organizzato da Europa Verde all’Hotel Progresso di San Benedetto, con molti interventi di tecnici e politici.

 

Incontro sulla mobilità organizzato da Europa Verde, i relatori

Grande partecipazione da parte dei cittadini, con la sala dell’hotel che è risultata addirittura non sufficiente a contenere tutti gli accorsi. Il consigliere comunale Paolo Canducci di Europa Verde esprime soddisfazione per l’incontro. Dal quale emerge anche una critica all’idea progettuale della Regione Marche in merito all’arretramento di una sola corsia dell’A14: «Se dobbiamo ragionare di un arretramento forse è meglio arretrare l’intera Autostrada in modo da trasformare l’attuale tracciato in una bretella a servizio dei comuni della costa».

 

Presenti all’incontro l’assessore alla Mobilità di San Benedetto Bruno Gabrielli, gli onorevoli Giorgio Fede (M5S) e Augusto Curti (Pd), gli ex presidenti della provincia di Ascoli Pietro Colonnella e Massimo Rossi, l’ex sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari, oltre a diversi consiglieri comunali, oltre alla coordinatrice di Europa Verde Virginia D’Angelo.

 

Incontro sulla mobilità organizzato da Europa Verde, il pubblico

Molta attenzione ha ottenuto l’intervento iniziale di Stefano Morellina, ex dirigente di Rfi e attuale associato di Arretramento.it: «A San Benedetto ci sono tre infrastrutture di valenza nazionale: ferrovia, Statale 16 e Autostrada 14. Presto inoltre, poiché vi è una crescita di merci che arrivano dall’Oriente scaricate a Taranto e Brindisi, la Ferrovia Adriatica avrà un sovraccarico di transiti con 170 treni al giorno. E inoltre c’è il tema delle barriere anti-rumore che dovranno essere obbligatoriamente installate».

 

Continua Morellina: «Con un gruppo di ingegneri di Ancona abbiamo pensato a un arretramento di Ferrovia e A14. L’attuale tracciato servirà per una metropolitana leggera: il futuro sarà segnato dai tram-treno, ovvero mezzi che usano la ferrovia ma poi possano anche entrare nel percorso urbano. Al momento lo Stato ha finanziato l’arretramento della Cattolica-Fano per 1,8 miliardi, ne servono altri 7 per realizzarlo su tutto il tracciato marchigiano. Dobbiamo chiederlo, così come l’arretramento dell’intera A14. Le nuove infrastrutture vengono realizzate quasi tutte attraverso gallerie o piccoli viadotti, quindi a basso impatto ambientale».

 

Tra gli interventi PierGiacomo Spinozzi, ex dipendente della Polizia Municipale: «L’A14 in Europa la chiamano E55, perché è una direttrice che unisce il Nord del continente col Mediterraneo. La nostra è una città ad alta incidentalità, e pensiamo a quante sostanze tossiche o pericolose vengono trasportate attraverso il nostro territorio. L’arretramento, per chi come me ha una sensibilità ambientale, provoca delle resistenze ma dobbiamo valutarne anche i vantaggi. Pensiamo ad esempio all’attuale prolungamento della sopraelevata a Santa Lucia che con piccole rampe potrebbero consentire di agganciarsi all’attuale tracciato dell’A14».

 

Incontro sulla mobilità organizzato da Europa Verde, il pubblico

Paola Bruni, presidente Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e Paolo Laureati (vicepresidente) hanno chiesto interventi concreti sulla mobilità ciclistica, ancor prima di attuare il Pums (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) e il Biciplan, che sono comunque progetti dai tempi medi e lunghi nella fase di attuazione: «A San Benedetto abbiamo un tasso di incidentalità più alto della media italiana, e un tasso di motorizzazione alto. Però si usa l’automobile che per spostare una persona sposta anche oltre 2 tonnellate di metallo e resta per il 92% del proprio tempo ferma parcheggiata, con ulteriori disagi per la città».

 

«Il Pums sarà a disposizione entro l’autunno 2024 e all’interno c’è un Biciplan. Dobbiamo essere pronti anche per il progetto Marche 2032, si tratta di 4 miliardi di euro per collegare i Balcani alla Spagna. Organizzeremo quanto prima un incontro sulle Infrastrutture» ha dichiarato l’assessore Bruno Gabrielli.

 

«Se un Comune o un territorio non sono pronti con dei progetti allora si rischia di non intercettare eventuali finanziamenti – ha aggiunto Giorgio Fede del M5S – Sul Tirreno transitiamo col treno sulla campagna, mentre in Adriatico la ferrovia taglia in due le città della costa. Dobbiamo arretrare la linea adriatica. Siamo gli unici in Italia che non hanno il trasporto pubblico per recarci a Roma o Napoli».

 

Il deputato Pd Augusto Curti ha evidenziato che «in due manovre di bilancio il governo Meloni non solo non ha finanziato nulla per le infrastrutture adriatiche, ma addirittura ha tolto 350 milioni destinati a queste opere per dedicarle alla Liguria», con una critica neanche troppo velata all’attuale commissario straordinario al Sisma Guido Castelli, «se si è rinunciato a un assessorato regionale per andare a Roma e portare questi risultati».

 

Qualche distinguo sul tema dell’arretramento dell’A14 arriva da Sinistra Italiana, per la quale è intervenuto Giorgio Mancini: «Sono d’accordo con gli esponenti Fiab, meno d’accordo con il raddoppiamento di Autostrada e Ferrovia nel caso vengano spostate all’interno. Si può ragionare sul tema dell’arretramento della Ferrovia, ma se vengono trasportate più merci su ferro si ridurrà il traffico merci in A14. Il problema degli incidenti non è dato dal fatto che abbiamo solo due corsie, ma che invece spesso abbiamo una sola corsia a causa di lavori in corso».

 


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