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Relluce, scontro a sorpresa Bochicchio-Moreschini: l’approvazione come “via di uscita” o “tradimento”?

ASCOLI - Nel corso dell’assemblea Ato convocata per discutere del Piano d’ambito per la gestione dei rifiuti, il primo cittadino lamense ha proposto un emendamento che indica il famigerato impianto del Piceno come discarica per il breve periodo, suscitando l’indignazione della collega appignanese, compagna di anni di lotte contro il ripetuto utilizzo del sito in questione. «Così abbiamo l’opportunità di un alternativa» si difende il primo cittadino di Castel di Lama. «La sua è una proposta senza alcuna sostanza» replica, con profonda delusione, il sindaco di Appignano
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di Federico Ameli

 

Per alcuni rappresenta una possibile via di uscita, per altri, invece, è il più classico dei tradimenti. Punti di vista differenti su una questione, quella della settima vasca di Relluce, che fino a poche ore fa vedeva i comuni di Castel di Lama e Appignano apparentemente uniti nel combattere un ennesimo ritorno nella solita discarica e che ora, a sorpresa, assiste a una netta spaccatura nel fronte del no.

Sara Moreschini e Mauro Bochicchio qualche anno fa, insieme, davanti a Palazzo San Filippo

 

Dopo un primo rinvio disposto lo scorso 6 novembre per via di alcune perplessità di natura burocratica, nel pomeriggio di ieri, lunedì 11 dicembre, la sala consiliare di Palazzo San Filippo ad Ascoli ha ospitato l’assemblea Ata convocata per discutere del Piano d’ambito sulla gestione dei rifiuti urbani.

 

Se l’esito della votazione ha rispettato appieno i pronostici della vigilia, con l’approvazione del Piano e la contestuale autorizzazione a una settima vasca nella discarica di Relluce, è apparso decisamente meno scontato il conflitto scaturito tra i sindaci Mauro Bochicchio e Sara Moreschini, che per conto delle comunità di Castel di Lama e Appignano avevano lottato fianco a fianco per anni nel tentativo di ridurre l’impatto sul territorio di un impianto da sempre al centro del dibattito politico locale.

 

A incrinare inaspettatamente i rapporti tra i due comuni alleati è stata la scelta del sindaco lamense di proporre un emendamento al testo del Piano d’ambito. Fin qui nulla di strano. Eppure, l’attenzione di Bochicchio si è soffermata sulla definizione di discarica “strategica” e non – un po’ a sorpresa – sull’esclusione di Relluce dalla discussione, nella speranza di poter individuare in tempi relativamente brevi un’alternativa credibile su cui, ad oggi, il territorio non può contare.

Mauro Bochicchio

 

«È stato portato in votazione un piano d’ambito in cui Relluce era definita discarica “strategica”, discarica di piano di breve-medio periodo e con criteri localizzativi che spianavano la strada a Relluce per sempre – spiega Bochicchio sui suoi profili social – Davanti a me avevo due strade: seguire Sara Moreschini sulla strada del no a Relluce e basta o provare a migliorare il piano d’ambito per creare le condizioni per cui possa esistere un’alternativa a Relluce.

 

Per questo, ho presentato all’assemblea un emendamento che cancellasse la parola “strategica” dal piano d’ambito, che definisse Relluce discarica assimilabile a discarica di Piano solo per il breve periodo e, soprattutto, ho aggiunto dei criteri localizzativi penalizzanti per Relluce prevedendo opportunità localizzative per altri eventuali siti.

 

Se avessi seguito sino all’ultimo passo la strategia di Sara, oggi avremmo un piano in cui Relluce risultava “strategica” e per sempre. Oggi invece abbiamo creato l’opportunità per un’alternativa a Relluce. A combattere contro Relluce siamo sempre in due, ma non è scritto da nessuna parte che la battaglia deve essere condotta sempre e comunque con strategie identiche».

Sara Moreschini

 

Non sembra tuttavia pensarla esattamente così Sara Moreschini, l’altra grande protagonista della lotta allo sfruttamento del sito di Relluce, che a sua volta ha sottoposto all’assemblea un emendamento per escludere la discarica della discordia dalla procedura localizzativa. Nonostante il voto favorevole dello stesso Bochicchio, l’assemblea ha accolto la proposta del sindaco lamense bocciando invece l’emendamento del primo cittadino di Appignano.

 

«Come Comune di Appignano del Tronto abbiamo presentato un emendamento in cui c’era scritto in modo chiaro ed inequivocabile che nella futura localizzazione della discarica avrebbero dovuto essere totalmente escluse quelle aree in cui gli impianti di smaltimento dei rifiuti risultano attivi da più di 25 anni negli ultimi 40 anni – afferma Moreschini in un post pubblicato sul suo profilo Facebook –

 

Il sindaco di Castel di Lama ha presentato un emendamento senza alcuna sostanza, dove si sostituisce una parola con un’altra sperando di cambiarne il senso. Non cambia nulla, invece, perché c’è sempre scritto “Relluce” per il futuro della localizzazione. Inoltre, se possibile, questo emendamento peggiora una situazione già drammatica, sostenendo che problematiche di tipo ambientale possano diventare per il futuro un’opportunità localizzativa.

 

Il sindaco Bochicchio offende la sua intelligenza – prosegue – quando fa finta di credere a quello che ha scritto. Il suo emendamento è passato proprio perché non dice nulla e non cambia nulla nel piano. Siamo delusi, esterrefatti, e tristi, ma questo non ci impedirà di continuare a combattere, da soli, ma con dignità e a “muso duro”».

 

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