di Federico Ameli
“Lo sport ti rimette al mondo”. Un concetto più che condivisibile, che in questo caso corrisponde anche allo slogan vincente di un progetto tutto ascolano che – unico caso nelle Marche – è risultato vincitore del bando “Sport di tutti-Carceri”, l’iniziativa promossa dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi attraverso il Dipartimento per lo Sport in collaborazione con Sport e Salute SpA, la società statale per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita.
Per l’occasione, la società sportiva U.S. Acli ha coordinato da capofila un progetto che ha saputo coinvolgere il Comune di Ascoli, il comitato territoriale Csi, l’associazione Centro Famiglia Odv e le Acli provinciali in un progetto interamente dedicato agli adulti detenuti nel carcere del Marino.
Già da qualche settimana, infatti, la casa circondariale di Ascoli ha aperto le porte a un team di istruttori e docenti che, per i prossimi 18 mesi, avranno il compito di promuovere attività, corsi e tirocini dedicati ai carcerati delle diverse sezioni della struttura ascolana.
Attraverso la ginnastica, il gioco del calcio e gli scacchi, ma anche corsi per arbitri e allenatori di calcio e attività di carattere educativo e socio-psicopedagogico, il finanziamento ministeriale da 30.000 euro consentirà alle associazioni e società sportive del territorio di promuovere la salute e il benessere psicofisico dei detenuti, facilitandone il recupero grazie alla valenza educativa e preventiva del disagio sociale e psicofisico riconosciuta alla pratica sportiva.
Alla presenza del presidente di U.S. Acli Nicola Asd Aps Sandro Tortella, del presidente provinciale del Csi Antonio Benigni, dell’assessore comunale alle Politiche sociali Massimiliano Brugni e del rappresentante di Sport e Salute Spa Giorgio Allegrini, il coordinatore del progetto – nonché presidente regionale Acli – Giulio Lucidi ha evidenziato la valenza inclusiva e sociale di un’iniziativa che punta al recupero, alla socializzazione e all’integrazione di minoranze e gruppi a forte rischio di emarginazione.
«Le Acli sono attive nel carcere di Ascoli fin dal 2018 – ricorda Lucidi – con 1.300 ore di attività svolte da allora a oggi tra ginnastica, tennis tavolo, calcio e scacchi. Il progetto, che per la prima volta vedrà unite le Acli e il Csi, va a integrare le iniziative promosse per i detenuti di altre strutture marchigiane come quelle di Fermo e Fossombrone, offrendo un’importante opportunità di carattere sociale per i detenuti e professionale per gli istruttori, i docenti e lo staff coinvolto all’interno della struttura di Marino del Tronto».
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