Con l’assoluzione della Corte d’Appello di Ancona in quanto “il fatto non sussiste”, del 6 dicembre scorso, per Leopoldo Wick si è chiuso un capitolo angoscioso: non ha causato la morte di sette anziani ricoverati alla Rsa di Offida, l’esito della sentenza.
Ha riacquistato la libertà ma il ritorno alla normalità, per l’infermiere 60enne di Grottammare, non sarà un passo breve né scontato.
Intanto però può mettere un tassello a posto: ha recuperato il suo posto di lavoro come infermiere di Ast Ascoli che lo ha riammesso in servizio, con determina ufficiale di oggi 9 gennaio, a decorrere dal 7 dicembre.
Wick era stato sospeso dall’Ordine delle Professioni infermieristiche in attesa del terzo grado di giudizio.
Se fosse stato confermato l’ergastolo, come aveva stabilito la Corte d’Assise di Macerata, per lui sarebbe arrivata la radiazione dell’Ordine che invece – come conferma la presidente Laure Morganti – avendo recepito la sentenza ha revocato la sospensione.
Sempre a seguito dell’avvio del procedimento penale nei confronti dell’infermiere, l’allora Area Vasta 5 lo aveva sospeso dal servizio, in ragione della norma che recita: “Il dipendente che sia colpito da misura restrittiva della libertà personale è sospeso d’ufficio dal servizio con privazione della retribuzione per la durata dello stato di detenzione o, comunque, dello stato restrittivo della libertà”.
Anche in questo caso è arrivata la revoca e Leopoldo Wick a tutti gli effetti ora è un infermiere in forza all’Ast Ascoli.
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