Parcheggio della stazione, il Comune chiede novità a Ferrovie dello Stato

Il parcheggio della stazione centrale

di Giuseppe Di Marco

Bando alle attese: il Comune ha deciso di scrivere al Gruppo Ferrovie dello Stato per chiedergli novità sullo stato d’avanzamento dei lavori relativi alla realizzazione del parcheggio adiacente alla stazione centrale.

L’intervento si protrae da molti mesi: secondo il cronoprogramma originario, la nuova superficie avrebbe dovuto vedere la luce lo scorso luglio. I tempi però si sono inevitabilmente allungati e i lavori si sono anche interrotti, lo scorso autunno, a causa di un ordigno bellico rinvenuto in fase di scavo. Il dispositivo è stato rimosso e fatto brillare, quindi il cantiere è ripartito, ma ancora non è dato sapere quando verrà chiuso.

Cosa prevede il progetto del Gruppo Fs? La realizzazione di un parcheggio scambiatore di 4.700 metri quadrati, il cui ingresso verrebbe diviso da uno spartitraffico centrale: sul lato est – a destra – troverebbero posto i 4 parcheggi per disabili, mentre ad ovest – sinistra – verrebbero realizzati 2 locker per il ritiro di pacchi. A destra, dopo i posteggi gialli, ci sarebbe quindi il percorso per portatori di handicap e, più avanti, una pensilina fotovoltaica per veicoli elettrici, provvista di colonnine e spazio per 8 posteggi dedicati. Sulla sinistra, oltre i locker, Fs piazzerebbe 11 posti auto riservati, divisi fra Rete Ferroviaria Italiana e Polfer. Quindi comincerebbe il parcheggio vero e proprio: sempre ad ovest si posizionerebbero 6 parcheggi per il car sharing e, da lì in avanti, due file di posteggi, per un totale di 147 stalli a pagamento.

L’area di sosta, d’ora in avanti, verrà gestita dalla Metropark, società controllata del Gruppo Fs che ne incasserà gli introiti: scaduta la convenzione con il Comune, infatti, Ferrovie dello Stato ha deciso di riprendere pieno possesso del parcheggio, un tempo gestito dalla Multiservizi. Nel corso dell’anno, inoltre, Fs presenterà un progetto di ammodernamento della stazione stessa. Intanto, però, cresce l’attesa per i nuovi stalli.