di Pier Paolo Flammini
Un taglio che inasprisce nuovamente il confronto tra gli ambientalisti e l’Amministrazione Comunale di San Benedetto. La quale, comunque, si premura di spiegare che si tratta di un intervento minimo e calibrato.
Dopo un lungo periodo di tensioni e proteste, l’Amministrazione Comunale di San Benedetto ha deciso di sradicare alcuni pini lungo via Mare, la strada principale di Porto d’Ascoli che parte dalla Caserma Guelfa, sulla Statale 16, e arriva alla Rotonda sul lungomare. La decisione, resa palese dall’intervento degli operai, ha subito scatenato le proteste degli ambientalisti che già in passato si erano opposti a questa ipotesi, tra cui, ricordiamo “Questione Natura”.
Tuttavia il vicesindaco Tonino Capriotti precisa: «Non saranno tolti tutti ma appena 7. Saranno sostituiti per dare continuità all’arredo urbano, perché verrà realizzato un pavimento nuovo e dunque si darà continuità alla riqualificazione già realizzata».
In una nota l’Amministrazione specifica: «Uno dei principali scopi degli interventi è quello di rimuovere le barriere architettoniche che limitano l’accesso ai marciapiedi dall’intersezione con via Cefalonia fino al sottopassaggio. Saranno realizzati cassonetti stradali per eliminare le radici delle piante presenti e saranno ridefiniti gli spazi verdi del percorso stradale, con l’introduzione di nuove piantumazioni e aiuole nel tratto da via Cefalonia a via Scarlatti. Uno dei primi interventi (avverrà nei prossimi giorni) sarà la sostituzione di 7 esemplari di Pinus Pinea con 14 essenze appartenenti all’elenco delle specie arboree protette».
Il coordinamento “Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città” ha scritto sul tema un dettagliato comunicato stampa: «Stanno tagliando i pini di via Mare a Porto d’Ascoli. Il problema “insormontabile” a loro dire erano le radici».
«Dopo le proteste fatte insieme ad altre associazioni e due lettere indirizzate all’amministrazione dove abbiamo proposto diverse soluzioni per evitare il taglio e in cui si evidenzia come in tante parti d’Italia si sia provveduto con metodi conservativi – scrivono – la nostra Amministrazione con un articolo sommario in cui non si capisce se la maggior parte dei pini verranno addirittura rimpiazzati da palme washingtonia (quelle alte e fini, senza ombrello per intenderci) ha pensato di procedere subito all’eradicazione».
Al che segue un appello: «Innanzitutto a comunicare meglio e con più anticipo decisioni del genere. In quella zona i pini rappresentano l’identità del luogo tanto quanto la grande palma africana che ha permesso di fregiarci del titolo di Riviera delle Palme. Queste due essenze vegetali così importanti non possono essere sempre e dovunque rimpiazzate dalle palme americane senza chioma, anche se queste ultime non hanno bisogno di cure e manutenzione, costano poco insomma, ma non forniscono ombra e copertura dalle bolle di calore, oltre a cozzare esteticamente con la tradizione paesaggistica del luogo».
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