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“San Park”, oggi il progetto in Commissione Urbanistica, Mozzoni: «Ritorni turistici importanti»

SAN BENEDETTO - Dopo la conferenza di Luigi Rapullino la richiesta di Sideralba Green all'analisi dell'Amministrazione Comunale. Il presidente dell'Assoalbergatori: «Certo che le pratiche urbanistiche vanno rispettate, ma ben venga chi investe in questo modo in città»
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Il San Park e nelle foto Luigi Rapullino e Antonio Spazzafumo

 

di Pier Paolo Flammini

 

“San Park”, parola alla Commissione Urbanistica. Dopo la conferenza stampa di presentazione del progetto di Sideralba Green di Luigi Rapullino, avvenuto venerdì scorso all’hotel Smeraldo, il progetto relativo all’Area Brancadoro, nelle intenzioni dei proponenti da trasformare in un parco sportivo con diverse strutture (clicca qui) sarà oggetto di discussione nell’apposita commissione questa sera, nel Comune di San Benedetto, a partire dalle ore 18 (in Sala Auditorium).

 

E si potrà così approfondire soprattutto il tema della richiesta, avanzata da Sideralba Green, di stralciare il comma 9 dell’articolo 49 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore, datato 1984. Come ha spiegato in collegamento l’avvocato Pallottino, la proprietà ritiene di poter agire nell’area acquistata all’asta fallimentare nel gennaio 2019 attraverso un intervento di edilizia diretta, in quanto le opere sono conformi a quanto previsto dal Piano (“verde sportivo”). Per farlo tuttavia, appunto, occorre eliminare il comma 9, in quanto, nel 1984, si indicò espressamente che per l’Area Brancadoro fosse vietato l’intervento edilizio diretto e quindi necessario un Piano Particolareggiato.

 

Piano che ha una serie di passaggi di più lunga definizione, a partire dal dettaglio preciso delle opere, al confronto con i proprietari contermini, fino al passaggio in Consiglio Comunale, alla possibilità di ricevere controdeduzioni dopo l’approvazione del Consiglio (e quindi di eventuali ulteriori procedure) per arrivare all’approvazione della giunta regionale. Tempi che forse si possono stimare in un paio di anni. Ma Rapullino afferma che rispettando il Piano Regolatore la procedura non sia necessaria, e su questo vi sono anche alcune valutazioni giurisprudenziali che andrebbero a supporto, sempre che la casistica del “San Park” ci rientri. Nei fatti, l’avvocato Pallottino ha evidenziato che nelle Marche e nella provincia di Ascoli per situazioni simili si sia agito allo stesso modo richiesto da Sideralba Green, ovvero a Corridonia e ad Ascoli. Anzi: sempre secondo Pallottino se la procedura di “stralcio” passasse per il Consiglio Comunale e non in giunta, si tratterebbe di un voto impugnabile.

 

Vi è un altro aspetto che spinge Sideralba Green a chiedere l’abolizione del 49.9. Ovvero la “modularità” dell’intervento, come prospettato, poiché sembra vi siano molti aspetti in qualche modo contrattabili a seconda delle richieste del pubblico o di associazioni sportive, e la realizzazione del “San Park” richiederebbe comunque tempi lunghi, per cui, dopo l’Arena per eventi e i campi da padel e pickelball (gli unici coperti e quindi con pannelli fotovoltaici sul tetto in grado di garantire la sostenibilità energetica), si potrebbero recepire ulteriori indicazioni.

 

Dunque c’è attesa per conoscere il punto di vista dell’Amministrazione comunale ma anche della minoranza su questo aspetto burocratico. Se davvero ci fosse il passaggio in giunta, Sideralba Green, di fatto, partirebbe per i lavori.

 

Nicola Mozzoni, presidente dell’Associazione Albergatori “Riviera delle Palme”

Sul “San Park” abbiamo intanto ascoltato il parere di Nicola Mozzoni, albergatore e presidente dell’associazione albergatori “Riviera delle Palme”: «Non posso esprimermi con puntualità sul progetto, in quanto ho visto soltanto alcune immagini. Inoltre è chiaro che occorre sempre rispettare quelle che sono le indicazioni burocratiche, e non conosco nel dettaglio quelle relative all’area. Ma sicuramente si tratta di un progetto importante, con ricadute turistiche notevoli per tutta la città, specie se gli eventi venissero estesi anche al periodo di bassa stagione e invernale».

 

«Vedendo le immagini, noto che ci saranno molti più alberi di quanti ve ne siano ora, quindi credo che possa essere valutato come polmone verde molto più di adesso, la quantità di cemento mi sembra molto ridotta e solo per gli interventi strettamente necessari. Insomma, ben venga chi viene a investire a San Benedetto perché mi sembra che negli ultimi tempi questo non stia avvenendo, certo un privato investe cercando di recuperare le somme investite e avere un utile ma se si riesce a coniugare questo intervento con un ritorno per tutta la città ne dobbiamo essere felici» conclude.


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