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Question time, la minoranza sul piede di guerra: «Farlo una volta al mese? Inaccettabile»

SAN BENEDETTO - I consiglieri d'opposizione avversano la proposta, avanzata dalla maggioranza, di disporre che l'appuntamento istituzionale abbia luogo ogni 30 giorni, anziché 15
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Question time

 

di Giuseppe Di Marco

 

Una seduta ogni 30 giorni anziché 15 e tempi di controreplica ridotti da tre a due minuti. E’ questa la modifica che la maggioranza intende approvare in merito al question time, appuntamento fortemente voluto dall’opposizione per porre domande d’attualità all’Amministrazione. E’ quanto emerge dalla commissione “Affari generali” andata in scena nel pomeriggio del 19 febbraio. Ma la novità non è piaciuta affatto alla minoranza.

 

«Finché non è stato fatto per 20 anni il question time non è stato un problema, ma oggi per la maggioranza va rivisto – ha detto Annalisa MarchegianiParliamo di modifiche di un minuto, totalmente inconsistenti, ma per voi la priorità era ridurre il question da una volta ogni 15 giorni a una volta al mese». Sulla sponda opposta, è stato Stefano Gaetani a difendere la possibile modifica: «Tenere un question ogni 15 giorni significa spendere 5.000 euro al mese, è un costo non indifferente».

 

Tra l’altro la prossima seduta di question time è prevista per il tardo pomeriggio di mercoledì 21 febbraio. Tra i protagonisti, ancora il caso dell’Istituto “Guastaferro”, al quale erano stati assegnati i nuovi indirizzi di studio di “Meccanica, meccatronica ed energia” e “Elettronica ed elettrotecnica”, poi revocati dalla stessa Regione Marche.

 

A tal proposito, è Paolo Canducci a ricordare che la scuola «aveva già acquisito diverse domande di iscrizione da parte di studenti provenienti da tutta la regione» e che «immediate e forti sono state le prese di posizione del corpo docenti e di numerosi imprenditori cittadini, per criticare la decisione assunta dalla giunta regionale e chiedere il ripristino dei corsi cancellati». Il capogruppo dei Verdi quindi chiede quali sono state le iniziative adottate subito dopo la pubblicazione della delibera risalente al 22 gennaio, e quali intende ancora attivare per ottenere il ripristino dell’istituzione dei corsi a partire dal prossimo anno scolastico.


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