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Samb, la vittoria è per uomini veri: lasciar perdere le recriminazioni, il campionato si gioca punto per punto

SERIE D - Analisi dettagliata del pareggio di Fossombrone. La tifoseria se la prende con Lauro il quale a sua volta ha rimproverato i giocatori subentrati dalla panchina. Domenica prossima a Riccione la partita più difficile dell'anno insieme allo scontro diretto contro il Campobasso
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Un giovane tifoso della Samb con una bandiera (foto US Sambenedettese)

 

di Pier Paolo Flammini

 

Un pareggio con recriminazioni e di nuovo l’ambiente sportivo sambenedettese entra nella centrifuga, complice la goleada del Campobasso a Senigallia (2-5) che così ha mandato un segnale forte. Quello che ci si attendeva dai rossoblù a Fossombrone e che per un tempo, anzi per 50 minuti, la Samb ha fatto. Ma le partite durano 90 minuti, e anche se nei restanti 40 (anzi 46), il Fossombrone non ha messo alle corde Sirri e compagni, tutt’altro, il risultato è quello che alla fine conta.

 

Il pareggio ha riposto sotto le accuse della tifoseria mister Lauro, e qui occorre sequenziare la partita per blocchi, per una analisi equilibrata: il rammarico per due punti persi ci sta, ma se l’ambiente si surriscalda c’è solo da perderci. Ricordiamo che il Campobasso ha perso 5 punti dalla Samb in due partite, ma ha evitato di lasciarsi travolgere dagli eventi e adesso torna ad essere leggermente favorito: ha due punti in più, una partita di più in casa anche se deve affrontare la Samb al “Riviera”.

 

LA PARTENZA – Lauro ha mostrato comunque di avere coraggio, perché togliere il capocannoniere non è mai una scelta semplice. Martiniello però ha ripagato con un altro gol il terzo nel girone di ritorno, nonostante lo scarso minutaggio. L’attaccante campano è stato anche protagonista di altre tre occasioni, due molto nette, una sullo 0-0 e una sullo 0-1. Per il resto tutto ha funzionato alla perfezione: Senigagliesi e Fabbrini propositivi sugli esterni, centrocampo con un registra e due mezzala aggressivi, difesa perfetta (forse Pagliari per una volta un po’ meno propositivo del solito e più attento a difendere). Nella ripresa si è ripartiti sullo stesso ritmo, almeno finché Fabbrini ne ha avuta: suo un tiro pericoloso e un minuto dopo un cross ben calibrato per Martiniello non sfruttato. Poi è iniziata un’altra fase dell’incontro. Anzi due.

 

IL CALO E I CAMBI – Scesi fisicamente Fabbrini e Martiniello, sono arrivati i primi cambi. Nel frattempo Fucili aveva avanzato l’ex Lorenzoni a centrocampo, e, libero dal controllo di Senigagliesi, aveva consentito di guadagnare qualche metro, e proprio l’ex Samb sarebbe andato due volte al tiro dalla distanza, senza grandi problemi per Coco certo. Ma ci troviamo sempre sulla “mattonella” costata cara a Tivoli, ovvero sulla zona destra del centrocampo, pur per cause diverse (allora fu l’espulsione di Bontà la causa).

 

Lauro ha scelto di togliere (19′) Scimia per Barberini, per evitare la seconda ammonizione di Scimia: ci sta. Non ci sta invece che Barberini, invece di apportare freschezza, sia stato più statico. Per l’altro cambio, persino un po’ ritardato, ci si aspettava la classica staffetta Fabbrini-Battista, invece è uscito a sorpresa Senigagliesi. Lauro ha detto che lui stesso ha chiesto il cambio, chi era in tribuna ha notato Senigagliesi uscire dal campo e chiedere la sostituzione poi sembra aver fatto cenno di farcela, ma il cambio era appena avvenuto. Magari in queste occasioni occorre la massima accortezza perché ci si è privati di un giocatore fondamentale e creando un evidente momento di debolezza nella formazione in campo.

 

La Samb ne è uscita indebolita: Fabbrini è rimasto in campo ma non riusciva più a saltare gli avversari; Martiniello, giocatore dalle caratteristiche diverse rispetto a Tomassini, non faceva salire la squadra; Battista, finché è rimasto sulla fascia destra, è sembrato il fratello meno capace di quello che solitamente gioca a sinistra; Barberini non aveva il passo aggressivo di Scimia; Touré ha iniziato a soffrire la fisicità di Lorenzoni.

 

Lauro (24′) ha quindi tolto Fabbrini per Cardoni, rispostando Battista sulla sinistra. Ma Cardoni non è stato il giocatore ammirato di recente nei suoi ingressi in campo, e la Samb è stata in campo con 5 under. Due minuti dopo il patatrack: Lorenzoni (e chi altri?) ha guadagnato una punizione dai 25 metri, sulla ribattuta Conti ha recuperato palla ed è arrivato sul fondo: marcato solo da Arrigoni, né Cardoni né Touré, nelle vicinanze, lo hanno aiutato a raddoppiare la marcatura.

 

Il fatto paradossale è che l’area piccola era presidiata da calciatori rossoblù: e sul traversone, sul primo palo, è stato Pagliari a intralciare Coco in uscita, non c’erano avversari. Così Coco invece di bloccare, respingere coi pugni o mandare in angolo, ha soltanto smanacciato, cadendo a terra con Pagliari. E in mezzo a tre avversari la palla è arrivata a Casolla, bravo nella mezza girata al volo.

 

IL FINALE – Qui Lauro forse ha atteso troppo a non inserire prima Tomassini (33′) e Lonardo (43′). Battista sulla sinistra ha iniziato a proporre il suo gioco, la squadra è salita molto, purtroppo Cardoni non ha inciso per nulla e al di là di molte mischie, solo Lonardo si è reso realmente pericoloso.

 

Semmai quel che si è notato alla fine sono state le parole di Lauro, che ha accusato alcuni calciatori subentrati di scarsa incisività: non ha fatto nomi, forse si riferiva a Cardoni e Barberini. Forse era meglio parlarne solo nello spogliatoio ed evitare di creare malumore. Ricordiamo poi che il Fossombrone ha perso una sola volta in casa, nella strana partita contro il Tivoli (1-3), ha la miglior difesa e difesa casalinga del girone, e che il Campobasso andrà a Fossombrone il 28 marzo.

 

La classifica del girone di ritorno dice Samb 14, Campobasso 13, Riccione 12: e proprio domenica prossima a Riccione la Samb giocherà un incontro di massima difficoltà (5 stelle), forse pari, da adesso in poi, solo allo scontro diretto (casalingo) contro il Campobasso. La Samb e mister Lauro non dovranno andare in Romagna con il risentimento di due punti buttati ma con la stessa rabbia mostrata, ad esempio, quando si era in svantaggio per 1-0 contro l’Avezzano. E tutti, titolari e panchinari, possono dare il loro contributo decisivo.

 

Recuperando giocatori come Bontà, Paolini e Pietropaolo, quest’ultimo avrebbe fatto comodo quando è subentrato Cardoni come cambio per Touré a centrocampo, ad esempio. Il disfattismo umorale non serve a nulla, non c’era quando la Samb di Palladini vinse il campionato 2013 con una situazione societaria disastrata e una rincorsa punto su punto al San Cesareo fino al sorpasso a poche giornate dalla fine.

 

TRASFERTA A RICCIONE – Sono 990 i posti disponibili per i tifosi rossoblù a Riccione, dunque finalmente una dotazione capace di soddisfare le richieste.


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