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Sindacato della Polizia Locale sul piede di guerra: a rischio eventi e gare sportive

LA DELEGAZIONE del Csa di San Benedetto ha incontrato il prefetto. Sul tavolo anche la questione dell'armamento. L'1 marzo assemblea poi la decisione: possibile lo stato di agitazione. «Inaccettabile che l’Amministrazione si faccia baluardo della sicurezza a discapito della sicurezza dei propri agenti, dimenticandosi che la Polizia Locale è la Polizia della città e dei suoi abitanti, chiamata ogni giorno a garantire la sicurezza urbana rispondendo presente nonostante la carenza di organico»
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Il Sindacato Autonomo della Polizia Locale (Csa) a gennaio ha incontrato a San Benedetto sindaco e segretario generale per segnalare le problematiche sulla sicurezza del territorio e degli operatori di Polizia Locale.

 

«Risposte non esaurienti» le definisce il sindacato, che aggiunge: «Non c’è alcuna certezza sull’armamento del Corpo o sulla eliminazione della presenza del “mono-agente disarmato” durante il servizio notturno al Mercato Ittico, figura ormai obsoleta e impropria ma altamente rischiosa per l’operatore che potrebbe essere semplicemente sostituita, senza ulteriori costi, dalla vigilanza privata, che è armata».

 

Per questo e altro, il Csa alcuni giorni fa ha incontrato il prefetto, massima autorità provinciale in tema di pubblica sicurezza, portando sul tavolo le varie problematiche. 

 

«Il prefetto è stato molto attento alle nostre argomentazioni – aggiunge il sindacato – ed ha accolto favorevolmente il metodo del dialogo per superare le criticità attuali che coinvolgono tutti gli attori messi in campo tra i quali gli operatori di Polizia Locale. E’ stata affrontata anche l’argomentazione su servizi esigibili disarmati. Se l’Amministrazione comunale non vuole armare i suoi agenti, sia consapevole che non potrà pretendere che vengano effettuati i servizi notturni, di pronto intervento e di controllo stradale o di controllo del territorio come previsto dalla normativa nazionale vigente. Si è parlato anche di altri strumenti di autotutela come il “distanziatore” acquistato anni fa e che, purtroppo, ad oggi non è mai stato assegnato».

 

E ancora: «Riteniamo inaccettabile che l’Amministrazione si faccia baluardo della sicurezza a discapito della sicurezza dei propri agenti, dimenticandosi che proprio la Polizia Locale, che è la Polizia della Città di San Benedetto e dei suoi abitanti, chiamata ogni giorno a garantire la sicurezza urbana, ha sempre risposto presente nonostante la carenza di organico. Siamo oltre venti unità in meno rispetto al passato, non abbiamo strumenti di protezione previsti dalla legge, fondi non adeguati e carenti per il vestiario, per la formazione, per i mezzi e idonee strumentazioni. Senza considerare che ci sono stati anche degli straordinari ed interventi notturni in reperibilità che non sono stati liquidati».

 

A seguito di questi incontri con le istituzioni, il Csa ha programmato un’assemblea per tutti i lavoratori della Polizia Locale per l’1 marzo quando si deciderà se effettivamente ci saranno le condizioni  o meno per indire uno “stato di agitazione” contro questa fase interlocutoria di stallo. E, nel contempo, avvisano la cittadinanza che tali posizioni contrastanti nei prossimi mesi potrebbero mettere a rischio i prossimi eventi, le manifestazioni, le gare sportive, le notti, oltre a portare a disservizi e mancanza di pattuglie in vari orari.


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