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Nomine Start, Bottiglieri e Canducci: «Spazzafumo agli ordini di Fioravanti e della destra ascolana»

SAN BENEDETTO - I due consiglieri di opposizione accusano il sindaco di sudditanza nei confronti del collega di Ascoli: «L'aumento dei nominati porterà a un aumento dei costi. Inoltre non è rispettata la parità di genere e il Consiglio di Amministrazione potrebbe decadere esempio»
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Antonio Spazzafumo guarda Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri

 

di Pier Paolo Flammini

 

Le nomine alla Start diventano un caso politico. Dopo le critiche del presidente della provincia Sergio Loggi (clicca qui), che pesano anche perché politicamente vicino – almeno inizialmente – alla compagine del sindaco Antonio Spazzafumo, dai due consiglieri dell’opposizione di centrosinistra, Aurora Bottiglieri (Pd-Art. 1 – Nos) e Paolo Canducci (Europa Verde), arrivano altre bordate per le scelte del primo cittadino sambenedettese.

 

«Nel commentare l’assemblea dei soci Start verrebbe da dire che se questo è il civismo, è allora molto meglio la Prima Repubblica – ironizzano i due esponenti – Il Sindaco di San Benedetto pur di conservare la poltrona e il Sindaco di Ascoli pur di mantenere il controllo della Start hanno entrambi concordato di allargare il Consiglio di Amministrazione della partecipata da 3 a 5 membri, con la conseguenza altamente probabile di aumentare notevolmente i costi a carico del bilancio e quindi a carico della collettività».

 

«Non vi è una ragione tecnica che giustifichi questo allargamento, ma solo politica e il sindaco pur di salvare il suo posto ha per l’ennesima volta acconsentito a fare ciò che gli ha ordinato Fioravanti e il Centro destra ascolano, allargando il CdA senza preoccuparsi dell’aumento dei costi. Da quasi un ventennio l’opinione pubblica prima e il legislatore poi hanno chiesto alla politica di ridurre i costi eliminando le spese inutili o eccessive, partendo proprio dagli incarichi nelle società partecipate. Qui nella nostra provincia si torna indietro, allargando i Cda invece di snellirli: lo si è fatto per il Centro Agroalimentare nonostante la legge imponga l’amministratore unico, e lo si fa oggi per la Start, il tutto per logiche politiche e di potere che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico. Alla faccia del tanto sbandierato civismo dell’amministrazione Spazzafumo, sempre più legata a doppio filo con il centrodestra» scrivono.

«Vorremmo anche sottolineare – terminano Bottiglieri e Canducci – che con l’aumento del numero dei componenti del CdA della Start non viene rispettato l’equilibrio di genere stabilito dal decreto legislativo 175 del 2016. Il mancato rispetto dell’equilibrio di genere espone la società al rischio di sanzioni o alla decadenza del Consiglio di Amministrazione. Il sindaco Spazzafumo non è la prima volta che mostra scarsa sensibilità verso questo tema di cui dovrebbe essere invece il primo garante».

 


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