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Partita del non gioco, ma i tre punti sono più che preziosi

SERIE B - Il Var stavolta salva il Picchio al termine di una partita a tratti inguardabile con il pallone che rimbalzava da una parte all’altra del campo senza un nesso logico, senza una trama: niente di niente. La pratica è comunque archiviata e la prossima è già dietro l’angolo
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di Lino Manni

 

Il Var salva l’Ascoli. Masini, che non è certo il fratello di Marco il cantante toscano famoso per la canzone “vaffanculo”, è l’autore del gol che mette a tacere tutto e tutti e che porta all’Ascoli tre punti più che preziosi. Già, vaffanculo a tutte le chiacchiere. Quella disputata a Piacenza tra Feralpisalò e Ascoli più che una partita di calcio mi è sembrata una gara di tamburello. Pallone che rimbalzava da una parte all’altra del terreno di gioco senza un nesso logico, senza una trama, niente di niente. Non siè mai in porta, poche emozioni e tanta paura. Come il film “Lui è peggio di me” con Adriano Celentano e Renato Pozzetto si giocava da una parte (Feralpisalò) per il sorpasso, dall’altra (Ascoli) per l’allungo. Ma era la partita della svolta, crocevia per la salvezza. Alla fine l’hanno spuntata i bianconeri e non importa come. A questo punto del campionato, in questa situazione di classifica, con questa squadra, chi se ne frega del bel gioco? Servono solo punti.

 

La partita inizia subito con il brivido con l’ex Manzari che, da bianconero scartato, si trasforma in avversario più pericoloso. Nel primo tempo, oltre al gol e agli abbracci tra Masini e i tifosi del Picchio attraverso l’inferriata del settore ospiti, niente altro. Una menzione va fatta a Viviano che, nella settimana dell’alta moda, sfoggia un completo rosso Valentino dalla testa ai piedi. Un modo per dare la carica e forse per accecare gli attaccanti avversari.

 

Nella ripresa non vedevo l’ora del triplice fischio. Entra ed esce Streng che si fa notare per il giallo lampo. Si soffre anche perché D’Uffizi sbaglia clamorosamente il raddoppio. Sei minuti di recupero sembrano una eternità. Qualche imprecazione, ma contenuta, in occasione del gol poi annullato che costa il rosso a Castori. Poi l’incubo finisce, e portare a casa tre punti è come trovare l’acqua nel deserto. Pratica archiviata, la prossima è già dietro l’angolo.

 

 


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