La consigliera regionale Anna Casini
di Giuseppe Di Marco
«Non esiste una motivazione per questi lavori, che sono stati fatti quando si è alzato il livello di scontro. Perché l’idea è di chiudere questi 5 posti letto». E’ così che Anna Casini ha commentato l’intervento di Filippo Saltamartini in Consiglio regionale, con cui è stata illustrata la temporanea riorganizzazione del Pronto Soccorso all’ospedale di San Benedetto.
Un mese fa, la consigliera del Pd aveva presentato un’interrogazione chiedendo lumi sul trasferimento della Medicina d’Urgenza al piano -2, dovuta, secondo quanto detto dalla dg Nicoletta Natalini, a lavori improcrastinabili ai locali. Un intervento che ha portato alla temporanea riduzione di posti letto da 13 a 8 unità, e che quindi ha suscitato dure polemiche da parte di medici e operatori sanitari, nonché dai membri della minoranza rivierasca.
In Consiglio, Saltamartini ha detto che i lavori erano necessari e che termineranno entro inizio luglio. Per portarli a compimento, inoltre, saranno impiegati 239.000 euro. «Voglio ricordare – ha risposto Casini – che tutti i medici del Pronto Soccorso hanno scritto una lettera molto pesante, in cui si parla di rischio eventi clinici avversi. Inoltre avevo chiesto cose molto precise: ad esempio gli atti amministrativi, ma non mi sono stati forniti perché la delibera non c’è. E non si è detto se le risorse impegnate sono quelle provenienti dal decreto 34/2020. Avevo chiesto com’era stato scelto il soggetto contraente. Invece, in risposta, sono stati detti tanti condizionali».
Il dubbio principale resta: al termine dell’intervento, resosi necessario per ottenere l’autorizzazione del reparto, dove verranno ripristinati i 5 posti letto? In Riviera, il timore è che non vengano riassegnati all’area critica del dipartimento di emergenza.
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