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“Prese il pane e lo spezzò”, ad Ascoli la “prima” del nuovo libro di Lucilio Santoni

ASCOLI - Venerdì 15 marzo appuntamento al laboratorio di panificazione "Grano" per la presentazione del testo dello scrittore sambenedettese accompagnato dalle illustrazioni di Ivana Manni. Un viaggio tra poesia, spirituralità e la ricerca di un contatto diretto con la vita
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Lucilio Santoni

 

di Pier Paolo Flammini

 

Una “prima” agli “Incontri del Grano” per lo scrittore Lucilio Santoni, il quale venerdì prossimo 15 marzo alle ore 18 presenterà il suo libro “Prese il pane e lo spezzò” al laboratorio di panificazione “Grano” in via Tucci 14 ad Ascoli Piceno. Edito di recente dalla casa editrice puntoacapo, nella collana Persona, il libro è accompagnato dalle meritevoli illustrazioni di Ivana Manni.

 

“Prese il pane e lo spezzò” copertina

Federico è un fornaio antico. Impasti di farine e lieviti sono stati la sua vita. Dimmi che pane mangi e ti dirò chi sei, sembra essere stato il suo motto. Ma oggi non si riconosce più in un mondo che il pane lo congela perché non ha più tempo di farlo e neppure di comprarlo. Calcolo delle calorie, diete e carboidrati riempiono i palinsesti. Ma chi non ha gusto per il pane non ha gusto per la vita, direbbe Federico. 

 

In queste poche parole è delineato il personaggio principale del nuovo libro di Lucilio Santoni intitolato “Prese il pane e lo spezzò”. Contenente bellissime illustrazioni di Ivana Manni. La presentazione avverrà il 15 marzo alle ore 18 presso il Laboratorio di Panificazione “Grano” di Ascoli Piceno, nell’ambito degli incontri su agricoltura, cultura e alimentazione. 

 

Si tratta di un libro scritto alla maniera di un film. Contenente immagini, che non si possono interpretare ma semplicemente vedere, in una sorta di empatia che mette in contatto diretto con la vita. L’intento di Santoni è quello di esprimere l’infinito per mezzo del finito, lo spirituale per mezzo del materiale, l’invisibile per mezzo del visibile. In definitiva, si tratta di una messa in scena del pane quotidiano, come quello usato per la preghiera, religiosa o laica non importa, che sfama gli attimi brevi nei quali ci dibattiamo e il lungo orizzonte dell’eternità.

 


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