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Il progetto socio-solidale unisce Lega Navale e Lilt

SAN BENEDETTO - Domenica 24 marzo giornata piena alla concessione "45 bis", con l'iniziativa della locale sezione della LNI e quella ascolana della "Lega italiana per la lotta ai tumori"
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Una delle tante iniziative della Lega Navale Italiana di San Benedetto: qui con gli studenti

 

A San Benedetto un giorno intero con la locale sezione della Lega Navale Italiana. Accade domani, domenica 24 marzo, alla concessione “45 bis” dove viene presentato il progetto socio-solidale che prevede un percorso sportivo di prevenzione e promozione di sani stili di vita mediante attività motoria di sport acquatici come canoa e canottaggio.

Per questo progetto “Salute e Mare”, in occasione della “Settimana nazionale della prevezione”, a collaborare con la Lega Navale è la “Lega italiana per la lotta ai tumori” (Lilt) di Ascoli.

L’iniziativa si svolge in due fasce orarie: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17. Sono previste attività a terra con l’uso di pagai ergometri, remoergometri, panche e altro, e indicazioni di base relative alle due discipline proposte. Ma anche uscite in acqua con canoe e imbarcazioni sotto la guida di istruttori federali coadiuvati dagli atleti delle squadre agonistiche della Lega Navale sambenedettese.

Il dottor Raffaele Trivisonne, presidente della Lilt di Ascoli: «Saremo presenti con un nostro stand informativo e un mezzo sanitario mobile per visite gratuite. In particolare, nell’ambito del supporto psico-fisico a favore delle donne operate al seno, la Lilt promuove in tutta Italia la creazione di piccoli equipaggi di “Dragon Boat” (imbarcazioni a pagaia di 10 o 20 componenti) e attività sportive sia a terra che in acqua».

Doriana Marini, presidente della Lega Navale di San Benedetto: «L’iniziativa conferma il nostro impegno nella promozione di attività sportive acquatiche, soprattutto a favore dei giovani e delle persone con disabilità, fragilità e problemi di inclusione sociale. La collaborazione con la Lilt ha l’obiettivo di giungere alla formazione di equipaggi femminili con l’intento di intraprendere percorsi di riabilitazione psicofisica».


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