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Attraversamento del Tronto, pedoni e ciclisti usano pericolosamente il ponte ferroviario

SAN BENEDETTO - Gli episodi che avvengono a cavallo tra Porto d’Ascoli e Martinsicuro riaccendono i fari sull’urgenza di realizzare il viadotto unicamente ciclopedonale di cui si parla da anni
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di Marco Braccetti

 

Ecco un ulteriore motivo per realizzare, più in fretta possibile, il tanto atteso ponte ciclopedonale sul fiume Tronto. Ci vengono segnalate delle persone che transitano (a piedi o, perfino, in bicicletta) sul viadotto ferroviario che corre tra Porto d’Ascoli e Martinsicuro.

Dal lato marchigiano, si accede ai binari tramite un sentiero a pochi passi dal depuratore, in zona Sentina. In mancanza di recinsioni o di altri sbarramenti, basta poco e si arriva al ponte dove viaggiano i treni.

Non ci vuole un genio per capire quanto può essere pericoloso avventurarsi in quel punto, dove sì c’è un piccolo camminamento, ma può essere utilizzato solo dagli addetti alla manutenzione, con tutte le precauzioni del caso. Infatti, spicca un cartello apposto da Rfi che recita chiaro e tondo: “Vietato l’accesso alle persone non autorizzate”.

Divieto che, evidentemente, viene aggirato senza troppi patemi da quanti cercano un passaggio rapido in direzione Sud o Nord. Ma per risparmiare tempo, si rischia un incidente con conseguenze irreparabili.

C’è comunque da dire che un ciclista o un pedone che si trovi in Riviera e voglia passare in Abruzzo (o viceversa) ha alternative davvero risicate. C’è la sopraelevata dove scorre il traffico stradale ma anche lì una persona a piedi o in bicicletta correrebbe qualche rischio; certo, comunque, inferiore rispetto a passare attaccato ad un treno in corsa.

In ogni modo, questa situazione riaccende i fari sull’urgenza di realizzare un’opera molto, molto, attesa. Parliamo, ovviamente, del ponte ciclopedonale sul fiume Tronto. Il mese scorso, è arrivata la notizia della pubblicazione del bando di gara per l’assegnazione dei lavori, dal valore complessivo di 3,5 milioni di euro.

Speriamo davvero che sia la volta buona, anche perché da tempo si susseguono cronoprogrammi sballati. Uno degli ultimi: nel 2019, quando a San Benedetto venne Luca Ceriscioli (allora governatore delle Marche) per fare il punto della situazione, con i tecnici regionali che davano l’opera fatta per il 2022.

In quella sede, venne annunciato che il ponte doveva avere dei richiami architettonici alla nautica. Un rimando alla storia dei collegamenti tra i due territori di confine. Le fonti, infatti, dicono che il primo ponte sul Tronto degno di questo nome fu realizzato (per scopi militari) con delle imbarcazioni allineate nell’anno 1557.


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