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Ultima chiamata per le biciclette abbandonate

ASCOLI - Applicata una ordinanza dirigenziale del Comune di undici anni fa secondo la quale i velocipedi, ritenuti in stato di abbandono e lasciati in strada, verranno rottamati
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di Andrea Ferretti

 

Bici abbandonate, ultima chiamata. E’ quanto deciso ad Ascoli dal Comune che ha tirato fuori una ordinanza vecchia di ben undici anni (è del 2013) per ridare decoro a diversi luoghi della città, soprattutto nel centro storico, dove da mesi – in alcuni casi da anni – si trovano biciclette abbandonate. Alcune sono in stato di buona conservazione, ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di bici rubate che i proprietari ritengono ormai irrecuperabili.

A San Benedetto da alcuni anni viene applicata una ordinanza simile, soprattutto quando si avvicina la stagione estiva. Ma in Riviera c’è anche il problema, che si ripresenta ogni anno, di bici lasciate alla rinfusa sul marciapiede del lungomare, anche una sull’altra addossate alle palme, che a volte rendono difficoltoso perfino il movimento dei pedoni. In questo caso servirebbe un numero maggiore di stalli visto che gli attuali sono del tutto insufficienti.

Ad Ascoli, non è certo un caso isolato, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di bici rubate e poi abbandonate. Molte sono anche pesantemente e irrimediabilmente danneggiate. Di altre resta invece ben poco dopo che sono state ripetutamente depredate: sterzi, ruote e selle le parti più appetibili.

Nelle rue del centro storico ce ne sono diverse, alcune ancora chiuse con tanto di catena e lucchetto. E’ su queste che è la Polizia Municipale ha provveduto ad affiggere un foglietto dove c’è scritto: “Si informa che il presente velocipede marca xxxxx modello xxxxx, ritenuto in stato di abbandono a causa delle sue condizioni di conservazione, verrà rimosso entro dieci giorni dall’affissione del presente avviso, ovvero in data xxxx e rottamato secondo quanto disposto dall’ordinanza dirigenziale numero 225 del 24 maggio 2013”.

Amesso, e non concesso, che queste bici verranno effettivamente rimosse, saranno depositate in qualche magazzino del Comune per essere poi alienate, ovvero distrutte. Chi vuole recuperarle potrà farlo rivolgendosi al Comando della Polizia Municipale all’ex Gil di Viale Federici (0736.244673).

Ma quando al Comando dei Vigili si presenterà l’ipotetico proprietario della bici dimenticata/rubata, come si potrà essere certi che si tratti veramente del padrone di quel velocipede? Come dimostrarlo visto che in Italia non esistono targhe nè tantomeno documenti di circolazione per i velocipedi? Basterà una foto? Forse. Ma quanti possessori di bici sono in possesso di una foto con il loro amato mezzo di circolazione? E se un richiedente avesse con sè anche la foto con la “sua” bici,  frutto di un selfie dopo che l’ha rubata oppure prelevata per strada in stato di abbandono e poi aggiustata?

 


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