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Equipaggio della Potes del 118 aggredito da ubriachi: notte di paura a Porto d’Ascoli

SAN BENEDETTO -  Uno ha scagliato una bottiglia piena contro i soccorritori, un altro lo ha strattonato ed è stato colpito il parabrezza dell'ambulanza che è si è infranto. E' scatta la denuncia. La denuncia di Ugl Salute che chiede alla Regione Marche «l’istituzione di un tavolo di confronto per trovare soluzioni utili per mettere in sicurezza tutti i professionisti»
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di Maria Nerina Galiè

Corrono in soccorso di una persona che, dall’allarme dato al Nue, potrebbe essere rimasta vittima di un’aggressione: invece sono loro, i soccorritori, a rischiare di rimanere feriti.

Questo è accaduto la notte scorsa,  29 aprile, all’equipaggio dell’ambulanza medicalizzata della Potes del 118 dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto.

Intorno all’una di notte arriva la chiamata per un uomo a terra, privo di sensi, e l’equipaggio, senza esitare, parte per il piazzale di via Pasubio, all’inizio della Statale Adriatica a Porto d’Ascoli, San Benedetto.

All’arrivo l’equipaggio – composto da medico, autista e infermiere – trova 4 uomini, di origine nord africana, palesemente ubriachi. Si avvicinano per capire le condizioni di salute. E, per tutta risposta, uno degli uomini prende una bottiglia di birra piene e fa per scagliarla contro il personale sanitario.

Un altro lo strattona e la bottiglia finisce – e per fortuna – contro il parabrezza dell’ambulanza che si infrange.

A quel punto gli operatori del 118 chiamano i Carabinieri che, intervenuti immediatamente, hanno evitato ulteriori azioni violente dei 4 nordafricani, che sono stati portati in Centrale per l’identificazione.

Anche l’equipaggio della Potes ha seguito i militari per rilasciare testimonianza e per sporgere denuncia.

Un uomo è stato denunciato a piede libero. Le posizioni degli altri tre sono in corso di valutazione.

Un episodio che riaccende i riflettori sul fatto che questi professionisti, sempre pronti ad intervenire per l’assistenza ai cittadini, spesso salvando loro la vita, non sanno mai chi si trovano davanti e din quale contesto. E non hanno difese o protezione, “solo” prontezza e competenza le loro armi. 

Immediata la reazione di Gianluca Giuliano, segretario regionale Ugl, e Benito Rossi, segretario regionale Ugl Salute, che in una nota scrivono: «Condanniamo questa ennesima aggressione esprimendo la solidarietà dell’intera Ugl Salute agli operatori sanitari vittime di questo vile e indegno atto.

Solo la loro esperienza ha evitato conseguenze tragiche.

Chiediamo alla Regione Marche l’istituzione di un tavolo di confronto per trovare con la massima urgenza soluzioni utili, come l’organizzazione di corsi base di autodifesa personale, per mettere in sicurezza tutti i professionisti».

 

 


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