facebook rss

L’abbraccio di Ascoli ai Bersaglieri: emozioni e spettacolo in Piazza Arringo per la parata finale, Meloni in città (Video e foto)

ASCOLI - Centro storico gremito per l’evento più atteso del 71esimo Raduno nazionale dei fanti piumati. Al via la cerimonia militare, il saluto del presidente Ottavio Renzi. Ad aprire il corteo l'esibizione degli sbandieratori della Quintana. La presenza del presidente del consiglio
...
Bersaglieri in Piazza Arringo

di Federico Ameli

 

Una domenica 5 maggio indubbiamente diversa dal solito per Ascoli, gli ascolani e le migliaia di visitatori che, già da qualche giorno a questa parte, hanno festosamente preso d’assalto le cento torri per prendere parte al Raduno nazionale dei Bersaglieri, di scena per la terza volta in città.

 

Passaggio sul ponte di Porta Maggiore

Archiviati gli eventi delle prime tre giornate, dalle prime ore del mattino le piume nere giunte ad Ascoli da ogni angolo del Paese, accompagnate dai propri cari, si sono riversate in Piazza Arringo per assistere da vicino alla cerimonia militare che sancirà la conclusione del Raduno.

 

Dialetti e accenti diversi, dal nord al sud, si mescolano per le vie del centro storico, mentre in circonvallazione fervono i preparativi per l’attesissima sfilata.

 

Alle 9 in punto il via alle celebrazioni, con l’arrivo della prima fanfara, del medagliere dell’Anb e delle autorità civili e militari di fronte a una tribuna gremita, dove ascolani e visitatori assistono attentamente e, di tanto in tanto, scambiano considerazioni sulle bellezze messe in mostra dalla città in questo lungo weekend.

 

In Piazza Arringo

Dopo il tradizionale saluto – recapitato in forma scritta – del presidente Sergio Mattarella ai Bersaglieri, è il presidente nazionale Ottavio Renzi a rivolgere il suo ringraziamento ai presenti, ad Ascoli e al territorio per l’accoglienza offerta ai fanti piumati.

 

«Siamo giunti alla conclusione di questo grande raduno, un evento che rimarrà nella memoria di tutti i noi – dichiara – Ringrazio la città, le Marche, la cittadinanza, il sindaco Marco Fioravanti, il presidente del comitato organizzatore Ugo Feriozzi e tutti coloro che, guidati dall’esperta mano del prefetto Sante Copponi, hanno contribuito alla riuscita dell’evento.

 

In un mondo privo di valori, noi ci impegniamo per difendere e condividere i nostri, specie in un momento tragico e di guerra come quello che stiamo vivendo, nella consapevolezza che costituiscano un riferimento imprescindibile per un futuro migliore.

 

Ascoli e le Marche hanno riscosso l’ammirazione di tutti noi, che qui, in questa terra di eroi, hanno trovato la cornice ideale per questa festa».

 

Alle 10,30 l’attesa e la calura sotto un sole più estivo che primaverile sono ripagate dall’arrivo della parata.

 

Ad aprire il corteo, in segno di omaggio ai Bersaglieri, l’esibizione degli sbandieratori della Quintana, con una delegazione dei sei sestieri cittadini a rivolgere il tradizionale saluto sotto la guida del mossiere Pino Di Teodoro.

 

A seguire, le fanfare delle macroaree sfilano in piazza Arringo, con in testa la delegazione ascolana.

 

 

C’è chi va di corsa, come da tradizione, ma anche chi, complice l’età e gli acciacchi, ha smarrito la brillantezza di un tempo, ma non per questo rinuncia a sfilare tra i fanti piumati.

 

L’orgoglio, la fierezza e il senso di appartenenza, in fondo, non conoscono i segni del tempo. Accompagnati dal generale Renzi, bersaglieri di ogni età sfilano in piazza sotto gli applausi scroscianti dei partecipanti e del pubblico.

 

La carica dei 12.000 travolge il centro storico: poco prima delle 11 la parata entra nel vivo, con fanfare e corse sfrenate sotto Palazzo Arengo, fino a raggiungere il duomo.

 

Generazioni di bersaglieri, genitori e figli, nonni e nipoti, uomini e donne uniti dai valori di un tempo. Si corre, ognuno in base alle proprie possibilità, sotto l’occhio attento di ascolani, visitatori e un numero crescente di curiosi riversati per le vie del centro.

 

La fatica, per molti, inizia a farsi sentire. In casi come questo, sono i veterani a suonare la carica ai più giovani, spronandoli a correre e a dare il massimo in questi ultimi metri di corteo.

 

Una dopo l’altra, le fanfare dei Bersaglieri salutano Ascoli con la tradizionale corsa. Non manca, eppure, chi fa delle due ruote il proprio marchio di fabbrica: è il caso della Pattuglia Ciclisti, che con la propria fanfara sfila in bici.

 

Conclusa la parata del Veneto, si passa all’Emilia-Romagna, con una nota tutt’altro che di poco conto: all’appello manca ancora la fanfara di San Donà, che tra qualche minuto sfilerà al fianco del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, già avvistata in Piazza del Popolo in compagnia del sindaco Fioravanti.

 

Aggiornamento delle 12,27: dopo le fanfare del nord e del sud Italia, tocca al raggruppamento dell’Italia centrale allietare il pubblico ascolano con la corsa e le musiche bersaglieresche, a cominciare dai Bersaglieri toscani. Grande attesa, ovviamente, per l’arrivo del Premier Meloni.

 

Da registrare, nel frattempo, il primo fuoriprogramma della mattinata, a due passi dall’ingresso di Palazzo Arengo: nello slancio della corsa, un bersagliere toscano è inciampato ed è caduto a terra, per poi essere prontamente soccorso dai suoi commilitoni. Nulla di grave, per fortuna.

 

Aggiornamento delle 13,20: dopo l’arrivo di Giorgia Meloni in tribuna autorità, il corteo prosegue con le ultime fanfare dell’Italia centrale, tra cui l’applauditissima delegazione marchigiana.

 

A chiudere il cerchio su una mattinata dalle forti emozioni la tradizionale cerimonia del passaggio della stecca, con il sindaco Fioravanti a cedere il testimone al collega di Marsala in vista del raduno del prossimo anno.

 

 

 

L’arrivo del prefetto Copponi e del sindaco Fioravanti

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X