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Fuga di monossido, l’avvocato del sindaco: «L’udienza predibattimentale potrebbe concludersi con un “non luogo a procedere”»

COMUNANZA - Mauro Gionni spiega in cosa consiste la fase processuale che vede coinvolto il suo assistito. Nel contempo ribadisce: «Non riteniamo che la verifica della caldaia di un edificio di proprietà altrui spettava al primo cittadino, altrimenti  dovrebbe controllare anche i freni dei mezzi comunali o di quelli parrocchiali»
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Nel riquadro, l’avvocato Mauro Gionni

 

Fuga di monossido dall’ex asilo di Comunanza e l’opuscolo diffuso dal sindaco Alvaro Cesaroni al quale hanno risposto i genitori dei 38 piccoli alunni (leggi qui), attraverso una nota del loro legale Olindo Dionisi (leggi qui): l’avvocato Mauro Gionni, tiene a precisare come stanno le cose dal punto di vista del procedimento penale che vede al centro il primo cittadino, suo assistito: «Il procedimento penale che vede imputato il sindaco Alvaro Cesaroni si trova attualmente nella fase dell’udienza predibattimentale, con prossima udienza fissata per il 30 settembre 2024.
Detta fase processuale precede il giudizio dibattimentale (predibattimentale, appunto) il quale potrebbe anche non svolgersi poiché l’udienza predibattimentale non è solo volta alla costituzione delle parti, come effettivamente avvenuto con le odierne parti civili, ma è altresì volta alla eventuale definizione della vicenda con sentenza di non luogo a procedere.

Per evitare tecnicismi, è come una udienza preliminare (seppure non preceduta da una richiesta di rinvio a giudizio) nella quale però si decide se rinviare a giudizio (proseguendo il processo ) oppure fare una sentenza di non luogo a procedere. In udienza preliminare vanno i reati più gravi, in predibattimentale quelli meno gravi».

Poi l’avvocato Gionni entra anche nel merito della vicenda, ricordando che la scuola dove è avvenuto il fatto non era comunale e ribandendo l’impegno del Comune nell’attivarsi «per reperire una sede, di altri, per evitare l’interruzione del servizio.

Ora il  processo dovrà accertare chi doveva verificare il funzionamento di una caldaia di un bagno di una scuola che non è del Comune. Non crediamo che questo spetti al sindaco essendoci il proprietario di quella scuola. Oppure l’ ufficio tecnico preposto del Comune. Altrimenti  – conclude il legale – il sindaco dovrebbe controllare , ad esempio, anche i freni dei mezzi comunali o di quelli parrocchiali».

 


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