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Massi a un passo da Palladini e Faccioli, smentisce la trattativa per Sbaffo e Banegas e poi nervi tesi col Comune

IL PRESIDENTE della Samb letteralmente a tutto campo nella trasmissione "Ritmo di Samb" di Vera Tv. Toccati tantissimi temi, dal campionato appena concluso a quello che verrà, con una promessa: «Ho capito che dovrò parlare meno e lo farò»
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Vittorio Massi

 

Un Massi a tutto campo. Intervenuto nell’ultima puntata stagionale del programma “Ritmo di Samb” di Vera Tv il presidente rossoblù, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti e gli spunti forniti dai messaggi dei telespettatori, ha spaziato su tutti gli aspetti della stagione andata e di quella che verrà. Senza ufficializzare o anticipare i nomi, ironizzando sulle «chiacchiere da bar» dei giornalisti ma dovendo, in qualche caso, ammettere contatti con i nomi più citati delle ultime settimane, dall’allenatore Ottavio Palladini al direttore generale Luca Faccioli.

 

Sul tema del ripescaggio, dopo aver visto sfumata la vittoria all’ultimo secondo a L’Aquila, Massi ha ammesso di non aver perso le speranze: «Certo, siamo nella seconda parte della graduatoria, ma siamo una società pulita (intende senza debiti, ndr), abbiamo il record degli spettatori, l’interregionalità perché siamo seguito oltre le Marche, un settore giovanile che va avanti da anni. Mi dispiace solo non avere una convenzione con lo stadio pluriennale, perché sarebbe stata un’altra carta a nostro favore». Ipotesi remota ma non del tutto tramontata, dunque, anche perché Massi ha espressamente dichiarato di essere pronto a pagare i 300 mila euro richiesti per l’eventuale iscrizione in Serie C.

 

Sul passato Massi si è soffermato su mister Lauro, sulle partite di dicembre con Atletico Ascoli e Vigor Senigallia anche se secondo lui lo snodo fondamentale è stata la sconfitta interna contro il Notaresco: «Abbiamo colpito una clamorosa traversa e poi abbiamo subito gol dopo 41 secondi, passando da meno 2 a meno 5. Nel caso avessimo vinto quella partita, avremmo preso lo slancio per vincere il campionato».

 

Sulle autocritiche, Massi ha affermato: «Dovrò parlare di meno, questo ho capito, io sto andando a scuola per fare il presidente. All’andata, dopo Notaresco, ho detto che la Samb doveva giocare per vincere e schierare gli attaccanti ma capisco che questo diventa un alibi per i giocatori che non sono scesi in campo, e ho magari destabilizzato la situazione. Questo non avverrà più».

 

Nessuna riconferma ufficiale per il direttore sportivo De Angelis, che continua a rimanere in silenzio, ma una investitura di fatto: «Forse i giocatori arrivati a gennaio andavano gestiti meglio, ma non scorso che quando siamo partiti eravamo San Benedetto Calcio, non c’era alcuna sicurezza e lui è riuscito a convincere Sirri e Alessandro, che avevano appena vinto il campionato, poi tutti gli altri. E Max Fanesi è stato il primo a credere in me, altrimenti da solo non ce l’avrei fatta».

 

Sul tema del nuovo allenatore, Massi non ha confermato il nome di Ottavio Palladini ma ha detto di aver già chiaro il nome del prossimo mister: «Ottavio? L’ho cercato più volte quando ero al Porto d’Ascoli, alla cena della Samb dello scorso 4 aprile mi ha detto che non ha accettato proprio perché era il Porto d’Ascoli». Come dire: la Samb è un’altra cosa. Le due parti si sono già incontrate e si vedranno nei prossimi giorni, e forse già prima della fine del mese verrà ufficializzato il nome di Palladini per la guida tecnica della prossima stagione. Ma Massi ha elogiato apertamente l’attuale allenatore, Mancinelli, definendolo una sorpresa e ammirato per il modo in cui allena e ha in poco tempo saputo ricostruire la fiducia nel gruppo. Anche con lui bisognerà parlare, la società è pronta a coinvolgerlo, ma bisognerà vedere in che modo.

 

In merito al direttore generale, il presidente rossoblù conferma che sarà nominato un referente nella prossima stagione anche se non ha indicato il nome dell’incaricato: «Luca Faccioli resta ovviamente il favorito, in virtù dei buoni rapporti e dei contatti intercorsi nei mesi scorsi, ma Massi spiega che lo vedrò a Milano il prossimo 29 maggio, perché sarò in Lombardia per lavoro e ne approfitterò per parlarci. Ma sarò anche a Pescara per parlare con un altro papabile per questo ruolo. Nulla è stato ancora deciso».

 

Sul futuro societario, Massi ha affermato che altri imprenditori sambenedettesi sono pronti ad aiutare la Samb nell’anno venturo, magari in forma di sponsorizzazione.

 

Nessun commento ai nomi fatti dai giornalisti presenti, Banegas de L’Aquila, sul quale però gli abruzzesi stanno accelerando per il rinnovo, l’attaccante Sbaffo dalla Recanatese retrocessa per rinforzare il reparto avanzato (sarebbe lui il giocatore di Serie C richiesto espressamente da Massi a De Angelis: su di lui però sta puntando gli occhi anche l’Ancona, oltre che al centrocampista Carpani, retrocesso sempre dalla Recanatese e con la Samb di Palladini nel 2013). Massi ha anche annunciato delle novità per il settore giovanile, alla luce di alcune critiche avanzate qualche settimana fa dall’allenatore della Samb Juniores Piccorossi (potrebbero esserci insomma degli avvicendamenti).

 

Ampio risalto dal presidente rossoblù in merito alla situazione degli impianti sportivi: Samba Village a Monsampolo del Tronto con elogi all’Amministrazione Comunale («Stiamo facendo accordi con la Vis Stella»), bordate invece all’Amministrazione Comunale di San Benedetto: «Ho partecipato a tantissimi tavoli, abbiamo presentato il progetto già prima di Natale, protocollato a marzo, ancora nessuno mi ha scritto una riga per capire se lo vogliano fare o no. Neanche un centesimo di contributo per questa Samb, quando in passato li ha sempre avuti, e lo abbiamo richiesto. Nessuno mi ha contattato per la mia proposta di fare un campetto da calcetto sulla zona dell’Albula, spero ci sia tempo. Il nostro obiettivo è capitalizzare la Samb perché questo è stato il problema di sempre, ci facciano sapere cosa ne pensano. Invece solo silenzio. Fino a quando? I 40 anni per il Ciarrocchi sono frutto di un calcolo di rientro dell’investimento, poi se il Comune dirà 39 o 41 cambierà poco, l’importante che ci facciano partire».


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