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Bella da far girare la testa, ma anche pericolosa, tanto da finire a processo

SAN BENEDETTO - Affascinante sambenedettese confondeva gli uomini col suo indubbio fascino per poi rubare di tutto. Già condannata anche per una rapina ad una anziana, è imputata di vari episodi
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Una trentenne di San Benedetto è al centro di numerosi procedimenti giudiziari per aver truffato diversi uomini, sfruttando il suo fascino e modi suadenti, sebbene ingannevoli.

L’ultimo caso in ordine di tempo risale al 25 settembre 2020, quando la donna avrebbe approfittato di un uomo con gravi problemi di salute, tanto da essere sottoposto ad amministrazione di sostegno. Con il pretesto di fargli compagnia, la donna sarebbe riuscita a impossessarsi della sua tessera Bancoposta, effettuando poi quattro ricariche sulla sua carta Postepay per un importo complessivo di 1800 euro.

La Procura di Ascoli le contesta i reati di furto, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, con l’aggravante di aver agito ai danni di una persona in condizione di vulnerabilità a causa della salute.

La sua presenza non è passata inosservata al tribunale di Ascoli durante l’ultima udienza del processo, dove il suo legale, avvocato Umberto Gramenzi, ha richiesto il rito abbreviato.

La giovane ha già precedenti penali, tra cui una condanna a 4 anni di reclusione per una rapina commessa il 23 marzo 2022 ai danni di un’anziana a San Benedetto. In quell’occasione, era stata arrestata grazie alla precisa descrizione fornita dalla 93enne vittima, che aveva subito un’aggressione violenta nella sua abitazione. La donna l’aveva trascinata nel sottotetto usato come cucina, rubandole le fedi nuziali e impedendole di chiamare aiuto.

Un altro episodio risale al 2 marzo 2020 a Martinsicuro, quando la donna aveva rubato vari oggetti dall’abitazione di un uomo, inclusi due orologi Guess, una Playstation 4, indumenti della moglie dell’uomo, cuffie Airpod, profumi, trucchi, un iPhone 7, codici di adesione a istituti bancari, chiavi dell’auto, braccialetti e attrezzi da lavoro, per poi rivenderli su internet.

L’ultimo episodio segnalato avvenne il 18 settembre 2020, quando la donna sottrasse una tessera bancomat a un sambenedettese, prelevando successivamente 2500 euro.


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