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Sanità, il bilancio del comitato Sos Liste di Attesa: «Disagi evidenti che aumentano i rischi per la salute»

ASCOLI - In un mese e mezzo di attività, lo sportello ospitato nella sede elettorale di Emidio Nardini ha gestito 49 segnalazioni di pazienti che faticano a prenotare visite ed esami nei tempi previsti dai medici di base. Il tempo medio di attesa dalla prenotazione alle prestazione vera e propria è di 70 giorni. I dati e le statistiche complete
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di Federico Ameli

 

Era il 12 aprile scorso quando il comitato spontaneo Sos Liste di Attesa, sostenuto dal fronte di centrosinistra in lizza per le prossime elezioni amministrative, annunciava l’intenzione di istituire uno sportello settimanale, attivo dal 17 aprile, finalizzato a offrire sostegno ai cittadini nel garantire il rispetto delle tempistiche previste dalla legge nell’ambito delle prestazioni Lea (Livelli essenziali di assistenza).

Patrizia Ciccanti, Emidio Nardini, Paola Mariani e Massimo Tamburri

 

A distanza di un mese e mezzo dal primo incontro, nella mattinata di oggi, giovedì 6 giugno, i rappresentanti del comitato hanno tracciato un primo bilancio di quest’esperienza, condividendo con la stampa un resoconto dettagliato dell’attività svolta nel tentativo di ottenere appuntamenti in linea con le tempistiche di attesa previste dai medici di famiglia.

 

I NUMERI – Come illustrato dalla referente Patrizia Ciccanti, nel giro di 7 incontri pomeridiani svolti in corso Trieste, nella sede elettorale del candidato sindaco Emidio Nardini, i rappresentanti del comitato hanno trattato 49 “ricorsi” – o meglio, segnalazioni notificate via Pec all’Ast e all’Ufficio relazioni con il pubblico – per conto dei cittadini in attesa di appuntamento, donne nel 57% dei casi e uomini per il restante 43%. Si tratta per lo più di anziani sopra ai 65 anni di età (65%), a fronte di una rappresentanza ben più esigua nella fascia 29-65 anni (35%).

 

Senza prendere prematuramente in considerazione le 9 segnalazioni gestite nel pomeriggio di ieri, il 50% dei 40 casi presi in gestione dal comitato ha avuto un riscontro positivo ottenendo una risposta formale dall’Ast. Si tratta, nel dettaglio, di esami strumentali nel 56% dei casi e di prime visite nel restante 44%. Il 37% delle richieste, invece, risulta ancora in attesa di risposta (41% esami strumentali e 59% prime visite). Per quanto riguarda le altre segnalazioni, per 2 pazienti l’Ast ha confermato la prenotazione già esistente – e lontana dai tempi di attesa prestabiliti – e per altri 2 ha contattato personalmente il cittadino, evitando di rispondere alla comunicazione certificata inviata dal comitato.

 

Soffermandosi sulle segnalazioni ancora in attesa di risposta, nei tempi di attesa stimati in 10 giorni il 33% delle richieste risulta già oltre il tempo massimo, percentuale che diminuisce al 20% per i 30 giorni di attesa per poi aumentare nuovamente al 47% per le attese di massimo 120 giorni. Nessun ritardo riscontrato finora, invece, per le attese entro i 60 giorni.

 

Per quanto riguarda invece le segnalazioni andate a buon fine, il 15% delle richieste nei limiti dei 10 giorni di attesa non è stato evaso in tempo, l’86% per le prestazioni sanitarie oltre i 30 giorni, il 67% oltre i 60 giorni e, infine, il 50% oltre i 120 giorni.

 

Come evidenziato da Ciccanti, le segnalazioni riguardano tutte le specialità dell’Ast, con particolari criticità emerse per la cardiologia e l’endoscopia digestiva in termini di ritardi rispetto alle esigenze riscontrate dai medici di famiglia. Il tempo medio di attesa? Dalla data di richiesta di prenotazione a quella della visita o dell’esame veri e propri trascorrono mediamente 70 giorni.

 

IL COMMENTO – «I disagi per la cittadinanza sono evidenti, considerando anche la fascia d’età di riferimento – sottolinea Ciccanti – In questi incontri sono emerse alcune criticità oggettive. Innanzitutto, sistematicamente i pazienti non vengono mai richiamati dagli addetti del Cup per prenotare un appuntamento, come invece viene sempre detto loro. Questa situazione, inoltre, genera un grave inadempimento anche per via della confusione che si genera che con il cosiddetto percorso di tutela. Si tratta di un servizio che l’azienda deve prevedere per consentire ai pazienti di svolgere visite ed esami da liberi professionisti a titolo gratuito e a spese dell’Ast, che tuttavia in questi casi l’azienda specifica di non fornire, a differenza di quanto previsto dalle norme».

 

Nel frattempo, però, i giorni passano e buona parte dei cittadini che hanno scelto di rivolgersi allo sportello faticano a ottenere risposte e prenotazioni.

 

«Si tratta di una situazione che si protrae da tempo – commenta Emidio NardiniQuesto sportello rappresenta un segnale importante, dimostrando come un gruppo di persone che hanno scelto di informarsi possano offrire una mano concreta ai cittadini tutelando il loro diritto alla salute.

 

La popolazione è composta sempre da cittadini in là con gli anni e la nostra città è al 77esimo posto a livello nazionale per la cura degli anziani. Questi esempi sono la conferma di una tendenza preoccupante in una città dominata dalla destra, così come la Regione e un Governo che taglia i fondi dedicati alla sanità».

 

A prescindere dall’esito delle prossime elezioni, Nardini e i rappresentanti del comitato assicurano che le attività dello sportello proseguiranno anche nelle settimane a venire.

 

«Dilatando i tempi di attesa aumentano inevitabilmente i rischi per la salute dei cittadini – conclude il consigliere del Movimento 5 Stelle Massimo TamburriSi tratta di un sistema che favorisce i privati, sulla scia di una tendenza emersa a livello nazionale e anche locale, come dimostra la volontà di realizzare un poliambulatorio privato a Palazzo Saladini nell’ambito del Pinqua».

Sanità e liste di attesa, inaugurato uno sportello dedicato nella sede elettorale di Nardini

 


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