Operaio precipita da un’altezza di nove metri, nei guai imprenditore ascolano

ASCOLI - Lesioni causate dall'inosservanza alle norme riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro il reato che la Procura di Teramo contesta a lui e a un imprenditore abruzzese
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Il tribunale di Teramo

 

Il 31 novembre 2021, a Teramo, si verificò un grave incidente sul lavoro durante l’esecuzione di interventi su lucernari e coperture di uno stabilimento, causando gravi lesioni a un operaio. La Procura di Teramo ha indagato due persone in relazione all’evento: un 53enne di Campli e un imprenditore 63enne di Ascoli, difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi. Entrambi sono accusati di lesioni personali dovute alla mancata osservanza delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Il 53enne è ritenuto responsabile in quanto datore di lavoro dell’operaio, mentre l’ascolano è accusato in qualità di legale rappresentante della ditta committente dei lavori.

 

L’avvocato Umberto Gramenzi

 

L’incidente si è verificato mentre l’operaio sostituiva pannelli in vetroresina sul tetto del capannone della ditta dell’imprenditore ascolano, situata nella zona industriale di Teramo. Il cedimento di un lucernario sotto i piedi dell’operaio ha provocato una caduta da un’altezza di 9 metri, con gravi conseguenze: trauma da precipitazione, contusioni polmonari e fratture multiple, con una prognosi superiore ai 40 giorni.

Secondo la magistratura teramana, il 53enne di Campli, titolare di una ditta specializzata in isolamenti, canali di scolo e coperture, avrebbe omesso di adottare le necessarie misure di sicurezza per garantire l’incolumità dell’operaio. L’imprenditore ascolano, invece, non avrebbe fornito all’impresa incaricata dettagliate informazioni sui rischi specifici presenti nell’ambiente di lavoro.


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