Caro bollette, Angela Piotti Velenosi: «Per le imprese inizio 2025 durissimo, bene il decreto del governo»

LA PRESIDENTE DELLA Confesercenti Ascoli-Fermo commenta la decisione di Meloni di destinare 3 miliardi per alleggerire i costi energetici: «Dopo alcuni anni positivi nel 2024 il comparto del commercio ha registrato una brusca frenata e i mesi di gennaio e febbraio sono stati molto difficili». Scende la fiducia delle imprese sul futuro
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Angela Piotti Velenosi

 

di Pier Paolo Flammini

 

Lo richiedeva, la Confesercenti nazionale, un intervento del governo per fronteggiare l’aumento dei costi energetici che sta piegando la resistenza delle piccole e medie imprese oltre che pesando nel portafogli delle famiglie italiane: «Il caro-energia potrebbe costare 2,9 miliardi alle Pmi del terziario» scriveva in una nota l’associazione di categoria. E il governo, la scorsa settimana, è intervenuto con il cosiddetto “decreto bollette“, con un intervento temporaneo di tre mesi, con tre miliardi stanziati, metà per le famiglie con un Isee inferiore a 25 mila euro, metà per le imprese.

 

«La decisione del governo va nella direzione giusta – afferma Angela Piotti Velenosi, presidente della Confesercenti Ascoli-Fermo – E’ già importante il fatto che abbiano ascoltato le nostre proposte, perché da mesi sottolineiamo questo situazione: il comparto del commercio sta soffrendo una forte contrazione dei consumi dovuta alla riduzione della capacità di spesa dei consumatori e abbiamo alle spalle due mesi, quelli di gennaio e di febbraio, che ci hanno riportato indietro nel tempo».

 

Perché, evidenzia, «venivamo da due o tre anni positivi, che ci avevano ridato speranza, ma già nel 2024 la situazione è cambiata. La mossa del governo non è risolutiva, ma speriamo che in questi tre mesi si torni alla normalità. Il punto è che, se si trattasse di qualche mese di difficoltà, un po’ tutti saprebbero stringere la cinghia, ma dopo un anno negativo e due mesi come quelli trascorsi si va veramente in difficoltà. La frenata dell’economia è evidente».

 

Infatti i dati Confesercenti parlano di un peggioramento netto della fiducia delle imprese, anche se l’indice entra in zona positiva per alcuni comparti (come turismo ed esercizi commerciali di piccole dimensioni). Tra l’altro il caro-energia genera un gettito di 400 milioni per l’erario (basti pensare all’incidenza dell’Iva sul prezzo finale).

 

L’aumento della fiducia delle famiglie, invece, continua a non tradursi in un miglioramento del clima economico complessivo, ne è la prova un andamento dei consumi ancora piuttosto debole, con un incremento per il 2025 che Confesercenti stima pari allo 0,6%, molto lontano dal +1,4% prospettato nel Piano Strutturale di Bilancio dello scorso ottobre.

 

 


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