Uno strumento digitale per il completo monitoraggio dei cantieri della ricostruzione, dati accessibili a tutti gli organi di controllo nell’ottica dell’interoperabilità tra piattaforme e le più avanzate innovazioni – dall’intelligenza artificiale ai digital twin – per la tutela dei lavoratori e del tessuto produttivo dell’Appennino centrale.
La ricostruzione del centro Italia colpito dal sisma del 2016 introduce il badge elettronico di cantiere. Un’introduzione, stabilita dall’Ordinanza speciale in deroga 216, che avverrà gradualmente, sostenendo le aziende anche con fondi per la formazione, fortemente voluta dal commissario alla ricostruzione Guido Castelli.
La presentazione di questi nuovi strumenti di controllo e monitoraggio è avvenuta oggi, venerdì7 marzo, a Roma presso la sala Multimediale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel corso di una presentazione alla quale hanno preso parte il sottosegretario di Stato al Ministro dell’Interno, Emanuele Prisco; il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, il prefetto Paolo Canaparo, direttore della Struttura per la Prevenzione antimafia del Ministero dell’Interno e il presidente della Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili, Dario Firsech. Si sono collegati da remoto l’assessore della Regione Lazio alla Ricostruzione, Manuela Rinaldi e l’assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, Mario Quaglieri. A moderare l’incontro è stato il giornalista Giorgio Pogliotti.
La ricostruzione dei territori dell’Appennino centrale, il cui cratere ha una superficie di circa 8 mila chilometri quadrati, prevede complessivamente lavori per 28 miliardi di euro e, in questo momento, grazie al cambio di passo impresso sono in corso oltre otto mila cantieri di ricostruzione privata (12.289 quelli già conclusi). La ricostruzione pubblica conta ulteriori 3.537 interventi, il 50% dei quali (oltre 1700 cantieri, per un valore di 2,2 miliardi di euro) sono giunti alla fase di progettazione per cui, già nel 2025, potrebbero avviare i lavori venendo così coinvolti nell’applicazione del badge e settimanale di cantiere. Di fronte a questi numeri e alle dimensioni della ricostruzione va presa in seria considerazione la possibilità che cresca l’attenzione della criminalità organizzata nei confronti dell’Appennino centrale e delle connesse opportunità di profitto. Una potenziale minaccia rispetto alla quale è necessario adottare misure preventive stringenti.
«La ricostruzione post sisma 2016, dopo tante false partenze, finalmente sta registrando un cambio di passo – spiega Castelli -. Nei prossimi mesi partiranno migliaia di cantieri, e altrettanti sono già in corso, e per questo abbiamo avvertito l’assoluta necessità di completare il sistema di dispositivi utili a garantire il massimo rispetto della trasparenza, della legalità e della sicurezza del lavoro. Il badge è il punto di arrivo di un percorso complesso, che ci ha portato a definire le norme relative soprattutto alla gestione dei dati, alla privacy e a garantire la massima interoperabilità delle piattaforme in modo tale che Gedisi potesse “dialogare” anche con gli enti di controllo per monitorare l’andamento e i flussi della manodopera, che sono i tradizionali ambiti dove si incunea la malavita».
Il badge e settimanale di cantiere
All’introduzione del badge e settimanale di cantiere si è giunti attraverso un lungo e articolato percorso che ha portato all’approvazione dell’Ordinanza Speciale n. 216 del 27 dicembre 2024, che disciplina le misure in favore del controllo, della sicurezza e dell’innovazione nei cantieri, nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017.
Tale Ordinanza, in particolare, stabilisce l’obbligo di adottare sistemi di monitoraggio elettronico per le presenze nei cantieri, rafforzando così le misure di prevenzione contro le infiltrazioni mafiose, di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori del settore edile. È prevista una introduzione graduale della tecnologia: 1 mese, per i cantieri il cui valore complessivo dei lavori sia uguale o superiore a 500.000 euro; 12 mesi, per i cantieri il cui valore complessivo sia uguale o superiore a 258.000 euro; 24 mesi, per i cantieri il cui valore complessivo dei lavori sia uguale o superiore i 150.000 euro; 36 mesi, per quanto concerne tutti i restanti cantieri della ricostruzione. Le disposizioni previste verranno applicate sia alla ricostruzione pubblica che alla ricostruzione privata. Infine, l’Ordinanza Speciale n.216 stabilisce che il Commissario Straordinario al sisma 2016 può sottoscrivere specifici accordi con altri soggetti pubblici o privati per consentire l’accesso sicuro e controllato alla sezione “Monitoraggio Cantieri” della piattaforma GE.DI.SI, per il compimento di funzioni di pubblico interesse, per l’esercizio di pubblici poteri agli stessi attribuiti e per contribuire all’innovazione tecnologica.
Interoperabilità delle piattaforme per la “Prefettura del futuro”
Le informazioni contenute nella sezione Monitoraggio Cantieri della piattaforma GE.DI.SI saranno rese disponibili e utilizzate dai Gruppi interforze antimafia al fine di verificare la regolarità degli accessi nei cantieri del personale e dei mezzi, la sussistenza di situazioni di illegalità o opacità propedeutiche o sintomatiche di tentativi di infiltrazioni mafiosa, acquisire elementi conoscitivi, per indirizzare le attività di approfondimento, analisi e ispettive nei cantieri. Si delinea a tutti gli effetti una “Prefettura del futuro”, dove grazie alla raccolta e allo scambio in tempo reale di dati lo Stato può rafforzare la tutela della legalità nel territorio.
Formazione
Al fine di garantire un regolare sviluppo del processo individuato, una qualificazione adeguata dei lavoratori fondamentali per il corretto uso delle tecnologie e un incremento delle condizioni di sicurezza nei cantieri della ricostruzione nelle aree dove è incorso la ricostruzione post sisma 2016, sono stati stanziati tre milioni di euro per garantire anche attività di formazione per le maestranze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, uso delle nuove tecnologie e cantiere digitale, da realizzarsi anche per il tramite delle Parti sociali e degli enti bilaterali paritetici territoriali specializzati sulla formazione, sicurezza e salute sul lavoro del settore dell’edilizia.
Laboratorio cantiere digitale
La sopra citata Ordinanza dispone, inoltre, l’istituzione di un Comitato di Coordinamento presieduto dal Commissario Straordinario e del quale fanno parte il Direttore della Struttura di missione per la prevenzione antimafia di cui all’articolo 30 del decreto-legge n. 189 del 2016, un rappresentante della Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili e due rappresentanti delle Parti Sociali (Organizzazioni sindacali ed Associazioni datoriali), o loro delegati. Detto Comitato ha il compito di elaborare progetti e iniziative pilota per il potenziamento della piattaforma per il monitoraggio dei cantieri e per la sperimentazione di nuove tecnologie in favore dei lavoratori al fine di implementare il processo di automazione e semplificazione dei processi e dei relativi controlli nonché l’utilizzo di strumenti innovativi come digital twin e intelligenza artificiale per il monitoraggio dei cantieri e l’assicurare adeguati livelli di sicurezza sul posto di lavoro: un Laboratorio di best practice per l’Italia. Gli impatti previsti sono sicuramente il miglioramento della sicurezza e della qualità nei cantieri, la riduzione del lavoro irregolare e delle infiltrazioni criminali e l’ottimizzazione dei controlli e maggiore efficienza nei processi di ricostruzione.
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