di Marco Braccetti
Il primo mese di stagione balneare porta una bella notizia per il mare di San Benedetto: l’Arpam ha effettuato lunedì 5 maggio i consueti prelievi di campioni d’acqua lungo la costa cittadina, e i risultati sono stati molto positivi. L’intero litorale ha superato ampiamente i parametri di salubrità, meritandosi il marchio di mare “Eccellente”. Ricordiamo che ad aprile, l’Arpam aveva riscontrato alcune contaminazioni di batteri fecali vicino alla foce del fiume Tronto, un episodio che si è risolto in due giorni grazie alle analisi di controllo e che aveva suscitato qualche polemica, anche con un’interrogazione parlamentare del pentastellato Roberto Cataldi.
Ora, invece, queste nuove analisi rappresentano un’ottima notizia in vista dell’apertura ufficiale della stagione balneare 2025, prevista per questo sabato. A tal proposito, quest’anno c’è un’interessante novità. gli chalet che vogliono essere totalmente operativi anche sul fronte-mare debbono obbligatoriamente garantire il salvamento già a partire dal 17 maggio. Un anticipo che, nelle ultime settimane, ha fatto temere per una possibile penuria di bagnini. Infatti, si tratta pur sempre di un’attività stagionale, realizzata per la maggioranza da giovani, soprattutto studenti. Loro, impegnati nelle lezioni o negli esami, potevano non dare disponibilità per un inizio precoce dell’assistenza ai bagnanti.
«Se ci chiameranno, saremo pronti» dice il presidente della cooperativa che cura il servizio di salvamento a mare sulla costa di San Benedetto: Luca Buttafoco. A suo dire, il personale necessario per l’avvio anticipato della stagione balneare 2025 si troverà senza particolari problemi. Piccola premessa: generalmente, i guarda-spiaggia entravano in servizio nel primo weekend di giugno. Quest’anno, invece, gli chalet che vogliono essere totalmente operativi anche sul fronte-mare debbono obbligatoriamente garantire il salvamento già a partire dal 17 maggio.
Un anticipo che, nelle ultime settimane, ha fatto temere per una possibile penuria di bagnini. Infatti, si tratta pur sempre di un’attività stagionale, realizzata per la maggioranza da giovani, soprattutto studenti. Loro, impegnati nelle lezioni o negli esami, potevano non dare disponibilità per un inizio precoce dell’assistenza ai bagnanti. Ma, secondo Buttafoco, a San Benedetto questa situazione non si verificherà. Ora, c’è da capire quante concessioni balneari vorranno partire già a maggio.
«Io e, credo, la maggior parte dei miei colleghi, decideremo tutti all’ultimo momento e sarà determinante il meteo. Se le condizioni del tempo non saranno propizie, inutile pagare per controllare una spiaggia deserta» afferma Giuseppe Ricci: patron dello stabilimento Stella Marina e presidente del sindacato Itb-Italia. Secondo il rappresentante di categoria, questa novità (paradossalmente) incide in negativo sulla programmazione del lavoro. «Si parla tanto di destagionalizzazione, poi si introducono provvedimenti che la frenano – prosegue Ricci -. Se mi dicono che si tratta di una questione di sicurezza, allora controbatto che la sicurezza dovrebbe valere sempre. Il servizio di salvamento finisce alle 18 e, dopo quell’ora, in piena estate c’è ancora tanta gente in acqua».
Intanto, l’ultima Ordinanza di sicurezza balneare (firmata lo scorso 23 aprile da Alessandra Di Maglio, comandante della locale Capitaneria di porto) chiarisce il nuovo concetto dei “periodi di bassa stagione turistica”, ossia «quelli compresi nei giorni infrasettimanali (escluso sabati, domeniche e festivi) dal 17 maggio al 6 giugno e dall’8 settembre al 21 settembre». «Nel periodo di bassa stagione turistica – puntualizzano dalla Guardia costiera – gli stabilimenti balneari, qualora autorizzati ad aprire per i soli servizi complementari, non sono tenuti a garantire un servizio di salvataggio, ma hanno comunque l’onere di apporre idonea segnaletica monitoria, salvo non provveda il Comune».
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