di Marco Braccetti
Ponte ciclopedonale sul fiume Tronto, un nostro lettore ci scrive per segnalare un’anomalia presente nella cartellonistica informativa dell’area di cantiere, installata in zona Sentina, a Porto d’Ascoli. «Il cartellone parla di fine lavori per il 20 giugno prossimo, ma praticamente è stato messo solo in po’ di materiale per le piste di cantiere e basta. Sarà la solita presa in giro?». Una domanda piuttosto lecita, considerata la travagliata storia di questa infrastruttura, strategica per il collegamento interregionale. La sollecitazione del nostro lettore ci è utile per fare il punto della situazione, iniziando col dire che – sicuramente – quel cartello non è aggiornato.
Il cantiere, infatti, ha dovuto scontare degli imprevisti che hanno causato un pesante slittamento del cronoprogramma iniziale. Il Genio Civile delle Marche ha elaborato due varianti tecniche per superare lo stallo che aveva bloccato l’avvio dei lavori. Le modifiche hanno riguardato la struttura dei piloni e le modalità di varo, ovvero il sistema di posizionamento delle sezioni del ponte. Il cronoprogramma aggiornato prevede 12 mesi di lavori effettivi, con un termine ultimo per il completamento fissato al 30 giugno 2026.
Il ponte (da un costo complessivo di oltre 3 milioni di euro) è atteso da anni come collegamento strategico tra Martinsicuro e San Benedetto del Tronto, è parte di un più ampio piano di sviluppo della Ciclovia Adriatica. La struttura, lunga 40 metri e articolata su tre campate, ospiterà un percorso ciclabile e uno pedonale, offrendo un’alternativa sostenibile e sicura per gli spostamenti tra Abruzzo e Marche.
La questione ha animato anche lo scontro politico a San Benedetto. Lo scorso marzo, infatti, il consigliere di minoranza Simone De Vecchis aveva chiesto conto all’amministrazione Spazzafumo dei pesanti ritardi. «Il fatto è che qui mi sembra che si scriva Ponte ciclopedonale sul fiume Tronto, ma che ormai si legga Ponte sullo Stretto di Messina – si legge nel resoconto stenografico ufficiale della seduta -. Cioè per fare, con tutto il rispetto, un cencio di Ponte ciclopedonale che collega due sponde su un fiume, un’opera per cui abbiamo votato una variante qui al Piano di Gestione della Sentina mi sembra ormai tre anni fa, ancora non si vede la luce. Penso che siamo tutti consapevoli che sia un’opera strategica, ed è una cosa che ormai non si può più attendere».
La risposta del vicesindaco Antonio Capriotti non aveva soddisfatto il consigliere De Vecchis che, nella replica, aveva chiamato in causa pure il primo cittadino: «Magari poi quando è finito – ha detto, sarcasticamente, rivolgendosi ad Antonio Spazzafumo – ci andiamo a fare un selfie insieme, visto che a lei le piace tanto, così facciamo, festeggiamo questa inaugurazione». Vale la pena ricordare che l’attuale amministrazione resterà in carica fino alla primavera 2027. Per quella data, il ponte dovrebbe essere ultimato.
Chi ha un po’ di memoria incrocia tutte le dita del corpo, perché più volte politici e tecnici hanno fornito tempistiche risultate sballate. Qualche esempio? Nel dicembre 2019, conferenza stampa in grande stile presso la sala consiliare di San Benedetto. L’allora governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, col sottosegretario alla presidenza della Giunta Regionale Abruzzese, Umberto D’Annuntiis, fecero il punto della situazione: progettazione dell’opera entro il 2020 e inaugurazione nel 2022. In quella sede si disse che il ponte doveva avere un’architettura con riferimenti alla nautica, in omaggio alla storia. Le fonti, infatti, dicono che il primo ponte sul Tronto degno di questo nome fu realizzato (per scopi militari) con delle imbarcazioni allineate nell’anno 1557. Purtroppo, ad oggi, di nautico c’è solo in naufragio delle numerose promesse della autorità politiche e degli esperti in campo su entrambe le sponde del fiume.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati