Caso ProMarche, la nuova sentenza del Tar dà ragione alla cooperativa

SAN BENEDETTO - Il tribunale amministrativo annulla le delibere impugnate e dà 45 giorni di tempo al Consiglio comunale per "rideterminarsi" sulla variante. Decorsi i termini, interverrà un commissario ad acta
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Oreste Aquilone, Rinaldo Di Lorenzo ed Elena Di Sciascio

 

di Giuseppe Di Marco

 

Svolta nel “caso” ProMarche. Il Tar Marche ha accolto il ricorso presentato lo scorso novembre dalla cooperativa, con cui era stato chiesto l’annullamento della delibera intesa a convalidare le motivazioni alla base del diniego alla proposta di variante.

 

«Il ricorso va accolto – si legge nella sentenza emanata il 31 maggio – con conseguente annullamento delle deliberazioni consiliari impugnate (nonché del diniego di rilascio del Titolo Unico) e ordine al Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto di rideterminarsi sulla variante per cui è causa entro 45 giorni dalla notifica o dalla comunicazione della presente sentenza», attenendosi ai principi di diritto esposti nel corpo della sentenza stessa.

 

Non solo: «Per il caso di inutile decorso del suddetto termine è nominato sin d’ora commissario ad acta il dirigente pro tempore del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Toscana, le Marche e l’Umbria – Ufficio Amministrativo 2 per la Regione Marche di Ancona (con facoltà di delega dell’incarico ad un funzionario dell’ufficio in possesso di adeguata competenza professionale), il quale adotterà i provvedimenti di esecuzione della presente sentenza entro i 45 giorni successivi all’insediamento».

 

Il commento dell’ad Oreste Aquilone non si è fatto attendere: «Abbiamo accolto con grande soddisfazione la sentenza del Tar che, di fatto, ci permette di chiedere all’Amministrazione comunale di rivalutare il progetto presentato. La nostra azienda, la più importante del distretto agroindustriale del nostro territorio, è nata e vuole rimanere a San Benedetto. Qui vogliamo innovare per realizzare standard produttivi sempre più moderni e rispettosi della qualità e dell’ambiente. Risiedono nel territorio Piceno e nell’hinterland i nostri circa trecento addetti destinati ad aumentare una volta completato l’ampliamento dello stabilimento. Quello dello sviluppo, voglio sottolinearlo ancora una volta, intendiamo farlo d’intesa con tutti gli attori istituzionali del territorio, nel rispetto delle funzioni e delle competenze di ognuno e quindi anche con l’Amministrazione comunale, consapevoli che la Promarche è un valore del nostro territorio e che opera sempre a vantaggio del nostro territorio. Voglio ricordare che l’investimento previsto
ammonta a circa 19 milioni di euro con una ricaduta positiva per tutto il territorio».


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