“Ci sto? Affare fatica!”, i giovani al lavoro su Squarcia e Parco Diaz

ASCOLI - La Giunta comunale ha approvato l’adesione all’edizione 2025 del progetto che coinvolge i ragazzi tra i 14 e i 21 anni in attività di cittadinanza attiva, volontariato e cura del territorio. Riceveranno in cambio dei “buoni fatica” settimanali
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La Giunta comunale ha approvato l’adesione all’edizione 2025 del progetto “Ci sto? Affare fatica! – Facciamo il bene comune”, un’iniziativa regionale che coinvolge i giovani tra i 14 e i 21 anni in attività di cittadinanza attiva, volontariato e cura del territorio.

 

Massimiliano Brugni

Il progetto, promosso dal Csv Marche Ets e finanziato dalla Regione e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si svolgerà in quattro settimane tra giugno e luglio. I partecipanti, organizzati in gruppi e affiancati da tutor e artigiani esperti (“handymen”), si dedicheranno a interventi di riqualificazione urbana in luoghi simbolici della città come il Campo dei Giochi Squarcia e il Parco Diaz.

Tra le attività previste: tinteggiatura di panchine e giochi per bambini, pulizia e manutenzione di spazi pubblici, numerazione degli spalti e piccoli lavori di restauro urbano. I giovani riceveranno in cambio dei “buoni fatica” settimanali del valore di 75 euro, mentre i tutor riceveranno 150 euro, spendibili in negozi convenzionati.

 

Il Comune, che ha già superato la fase di selezione e i sopralluoghi da parte del Csv, si impegna a fornire materiali di consumo, supporto logistico e promozione dell’iniziativa. La spesa prevista per l’acquisto dei materiali è di circa 1.000 euro, coperta dal bilancio comunale.

 

«Un progetto che educa alla responsabilità e al senso civico – spiega l’assessore ai servizi sociali Massimiliano Brugni e che valorizza il tempo estivo dei nostri ragazzi, trasformandolo in un’occasione di crescita e partecipazione attiva. Vogliamo offrire ai giovani un’opportunità concreta per sentirsi parte attiva della comunità. È un modo per trasmettere valori fondamentali come il rispetto per il bene comune, la collaborazione e la solidarietà. Il coinvolgimento diretto dei ragazzi nella cura della città è un investimento sul futuro sociale e culturale del nostro territorio».


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