Il Filarmonici si riempie del ricordo di Alessandro Centinaro  (Foto)

ASCOLI - Un appuntamento voluto dall’amico avvocato Nazario Agostini e affidato alla vena artistica di Eugenia Brega allo scopo di poter rivivere la personalità ricca, poliedrica e delicata del magistrato scomparso l'estate scorsa 
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Eugenia Brega e Nazario Agostini

 

 

di Filippo Ferretti

 

Una serata speciale, per ricordare l’uomo, il professionista, lo scrittore. Ma anche l’occasione per rammentare i suoi straordinari sentimenti, sconfinati e malinconici, il suo animo sensibile e fragile, eppure così forte e sino all’ultimo straordinariamente attaccato alla vita. E’ stata una vera festa dell’anima lo spettacolo “Parole, versi e vezzi di un mio caro amico”, andato in scena al teatro Filarmonici per omaggiare Alessandro Centinaro, il giudice-poeta.

Un appuntamento voluto dall’amico avvocato Nazario Agostini e affidato alla vena artistica di Eugenia Brega allo scopo di poter rivivere la personalità ricca, poliedrica e delicata di uno autentico genio della scrittura, interprete dei sentimenti come pochi altri, attento e acuto osservatore del presente ma con uno sguardo sempre legato al passato.

Un evento affollato, aperto dalle parole del sindaco Marco Fioravanti ed ai ricordi di Agostini – ora ironici e pieni di speranza, ora commossi e densi di rimpianto – arricchiti dagli interventi artistici, tra versi e note della sempre bravissima Brega.

L’intensità di Alessandro Calcinaro, il magistrato dalla pulsante umanità, scomparso nell’estate di un anno fa dopo un’esistenza combattuta e a volte insostenibile, è stata al centro di un incontro ora drammatico, ora emozionante, arricchito dalla presenza di un altro amico storico, Ettore Picardi.

«Un genio assoluto quello di Alessandro, che va al di là della professione e che è riuscito a sublimare la sua vita appassionata seppur drammatica in poesia pura» ha detto Nazario Agostini dopo l’incontro, felice del risultato dello spettacolo portato in scena, diretto da Paolo Clementi e caratterizzato da brani cantanti da Eugenia Brega, a partire dalla struggente “Quando una stella muore” portato al successo da Giorgia, i cui temi si sposavano ai sentimenti portati sul palco.

 

«Difficile immaginare la nostra città senza Alessandro, ma lui vive nei suoi scritti, nelle sue opere, nei nostri ricordi personali e in questa serata, che spero possa ripetersi» ha detto il sindaco Marco Fioravanti a proposito del coinvolgente evento dedicato ad una figura indimenticabile per il territorio, che ha ricoperto per anni importanti incarichi al tribunale di Ascoli.

 

Iniziò nel 1992 come pretore del lavoro, succedendo al giudice Di Felice, per poi occuparsi a lungo del settore penale, finché non è stato nominato giudice della Corte d’Appello di Ancona e, infine, presidente di sezione del tribunale di Fermo nei primi anni 2000. Un incarico che ha ricoperto fin quando la sua vita è stata segnata da una tragedia terribile che lo ha profondamente segnato, la morte del figlio Giorgio, di appena 16 anni, deceduto in modo drammatico il 19 novembre del 2011. Un appuntamento in grado di riuscire a far sentire a tutti i presenti il battito pulsante del cuore immenso di Alessandro Centinaro.


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