Ricci (Pd): «Emergenza casa insostenibile nelle Marche e la Regione resta a guardare, no alla svendita del patrimonio pubblico»

CASE - L'europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione Marche: «Se vogliamo davvero rispondere al bisogno abitativo dei marchigiani, dobbiamo valorizzare l’edilizia sociale, investire nel recupero e nella ristrutturazione degli alloggi pubblici sfitti, rifinanziare i fondi per l’affitto e smettere di trattare la casa come un problema secondario. Solo garantendo il diritto a un’abitazione dignitosa possiamo garantire a tutti i marchigiani benessere e una più elevata qualità della vita»
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Matteo Ricci

«Nelle Marche, l’emergenza abitativa è sempre più grave: rispetto al 2023, i prezzi per l’acquisto delle case sono aumentati del 5% e sono sempre di più i cittadini che non riescono a pagare l’affitto, soprattutto tra i più giovani e tra chi vive situazioni di particolare fragilità. Nel frattempo, la Regione resta a guardare: i fondi per l’affitto e la morosità incolpevole sono bloccati da anni, e non si utilizzano nemmeno le risorse esistenti, 900mila euro, che potrebbero dare sostegno ad almeno 2.000 famiglie», così Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione Marche.
«Ad Ancona la situazione appare particolarmente grave: circa 900 famiglie sono in attesa in una graduatoria praticamente ferma, mentre 600 alloggi gestiti dall’Erap risultano disponibili ma non assegnati. Ma il problema non è solo nei fondi bloccati: con il piano di dismissione del patrimonio immobiliare, la Regione prevede di vendere il 30% degli alloggi pubblici nella sua disponibilità. Una scelta incomprensibile: si preferisce svendere il patrimonio pubblico piuttosto che dare risposte concrete ai bisogni abitativi dei cittadini. Anche su questo, serve un cambiamento. – dichiara Ricci – Prendiamo esempio dall’Emilia-Romagna, dove la Regione ha avviato un piano da 300 milioni di euro, finanziati in parte da un prestito europeo, per ristrutturare 3.500 alloggi pubblici e affittarli a canone calmierato a oltre 15.000 persone, riportando sul mercato case altrimenti vuote e abbandonate. – conclude – Se vogliamo davvero rispondere al bisogno abitativo dei marchigiani, dobbiamo valorizzare l’edilizia sociale, investire nel recupero e nella ristrutturazione degli alloggi pubblici sfitti, rifinanziare i fondi per l’affitto e smettere di trattare la casa come un problema secondario. Solo garantendo il diritto a un’abitazione dignitosa possiamo garantire a tutti i marchigiani benessere e una più elevata qualità della vita».
(spazio promo-redazionale)

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