Ast ed estate, in caso di assenze improvvise degli operatori,  rientreranno in servizio i colleghi: tuonano i sindacalisti

ASCOLI - Il fondo per le prestazioni aggiuntive è stato eroso gravemente ad inizio 2025 e tra luglio e agosto mancheranno circa 40 professionisti. Lo ha detto lo stesso dg ammettendo che «in previsione di questo andavano fatte assunzioni nei primi mesi dell'anno». Nursind e Cisl chiedono immediatamente un intervento presso la Regione Marche per ottenere risorse necessarie a garantire una dignitosa copertura dei turni e una reale continuità assistenziale, un riequilibrio dei finanziamenti in favore di un territorio da tempo emarginato
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Estate, ferie del personale e necessità di garantire il servizio nell’Ast picena nel caso in cui dovessero verificarsi assenza improvvise: la storia si ripete ormai da anni, con la differenza che quest’anno, il dg Antonello Maraldo che ha assunto il ruolo ad aprile, ha messo subito le carte in tavola: i fondi per le prestazioni aggiuntive «sono stati gravemente erosi  nei primi mesi del 2025».

Antonello Maraldo

Lo ha scritto nero su bianco in una lettera inviata a sindacati e coordinatori delle professioni sanitarie, spiegando che per far fronte alle assenze programmate per congedi e ferie e, soprattutto, improvvise e imprevedibili, si dovrà far ricorso alle richieste di rientro in servizio del personale della stessa unità operativa in cui si crea la carenza.

«Mancheranno circa 40 professionisti tra luglio e agosto ed in previsione di questo andavano fatte assunzioni nei primi mesi dell’anno», ammette Maraldo.

La trasparenza, aspetto non scontato nella Sanità pubblica picena negli ultimi periodi caratterizzati dall’avvicendarsi di numerosi direttori, tuttavia non ha risparmiato ai vertici la critica dei sindacalisti.

Maurizio Pelosi (Nursind)

«È semplicemente inaccettabile che una struttura sanitaria pubblica arrivi già a giugno con il budget delle prestazioni aggiuntive esaurito, scaricando ancora una volta sui lavoratori l’incapacità cronica di pianificare e programmare correttamente», tuona Maurizio Pelosi del Nursind.

«Ci troviamo ora davanti – continua Pelosi  – a richieste di lavoro straordinario, richiesto in difformità a quanto previsto dal Ccnl, e rientri obbligati che mettono a dura prova il personale già oberato da carichi insostenibili e con le ferie estive in corso.

Siamo di fronte alla situazione peggiore degli ultimi 30 anni della sanità ascolana. Come verranno dunque stanziate le risorse necessarie all’abbattimento delle liste di attesa, se il budget è già terminato? Quale sarà il budget del lavoro straordinario assegnato dato che per il 2025 la contrattazione dell’apposito fondo non è neanche iniziata? Chiediamo urgentemente al direttore generale di intervenire presso la Regione Marche per ottenere risorse aggiuntive necessarie a garantire una dignitosa copertura dei turni e una reale continuità assistenziale», conclude il sindacalista anticipando una mobilitazione in caso di mancate azioni concrete.

Giorgio Cipollini (Cisl)

Le stesse che chiede Giorgio Cipollini, della Cisl, che ancor prima della lettera di Maraldo, aveva denunciato la situazione, per poi rispondere con decisione alla missiva: «Gli operatori sono stremati per i massacranti turni, per i riposi saltati, per i plus orari a cui sono stati sottoposti e per il gran numero di giornate di ferie non fruite. Attraverso le prestazioni orarie aggiuntive, con grande sacrificio di tutti, si è riusciti a tamponare la situazione. Pretendere ora, durante il periodo estivo, di coprire i turni mancanti, attraverso il lavoro straordinario, erodendo tra l’altro il già misero fondo risorse decentrate, senza alcun confronto sindacale in dispregio alla vigente normativa contrattuale ed addirittura adibendo illegittimamente gli incaricati di funzione per la copertura dei medesimi turni, appare grottesco. Egregio direttore, non esistono alternative se non quella di rivendicare il riequilibrio dei finanziamenti in favore di questo territorio da tempo emarginato».  

m.n.g.


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