Le Regionali e il clima arroventato in casa Pd, Pulcini: «Ho lasciato l’assemblea con fatica»

ELEZIONI - Acque agitate tra i dem dopo quanto emerso dalla riunione in cui sono stati designati per la candidatura Ameli, Diomede, Emili e Piergallini. Il presidente racconta il momento difficile «dopo aver dato lettura di un documento firmato da 35 membri dell’assemblea, tra cui sette sindaci, che chiedevano al segretario provinciale Ameli di rispettare il mandato dei circoli e proporre una rosa ampia di nomi, non una lista ristretta»
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A poche ore dall’assemblea provinciale del Partito Democratico, che aveva sancito la proposta di candidatura per le regionali 2025 con il “poker” composto da Francesco Ameli, Fabiola Diomede, Enrico Piergallini e Loredana Emili (leggi qui), si apre un fronte polemico che rischia di spaccare il partito.

Umberto Pulcini

 

A intervenire è Umberto Pulcini, presidente dell’assemblea provinciale, che in una nota durissima contesta l’intero svolgimento della seduta e la legittimità della proposta approvata. «La narrazione strumentale del risultato dell’assemblea provinciale che è stata diffusa mi costringe a fare chiarezza», scrive Pulcini.

 

Secondo il presidente, la seduta si è aperta in un clima teso, con «l’impossibilità a verificare il numero legale vista la presenza di molti non aventi diritto». Pulcini ha dato lettura di un documento firmato da 35 membri dell’assemblea, tra cui sette sindaci, che chiedevano al segretario provinciale di rispettare il mandato dei circoli e proporre una rosa ampia di nomi, non una lista ristretta.

 

«Durante la lettura del documento, anche da me sottoscritto, sono stato più volte interrotto da improperi ed insulti che non mi hanno fatto desistere dal concludere l’esposizione», denuncia Pulcini, che aggiunge: «Solo a fatica sono riuscito ad abbandonare la seduta».

 

La scelta di non partecipare al voto da parte dei firmatari del documento, spiega, è stata condivisa per evitare di rendere evidente «una spaccatura praticamente a metà del partito». Pulcini contesta apertamente la proposta del segretario Ameli di presentare una “quaterna secca” al livello regionale, definendola «una forzatura che contraddice in toto lo spirito delle consultazioni».

 

Il presidente dell’assemblea conclude auspicando un intervento degli organismi sovraordinati del partito: «Confido che in nome dei principi che muovono il nostro partito disinneschino senza alcuna remora di sorta la forzatura messa in campo ieri».

 

Regionali, il Pd piceno ha scelto il suo poker: Ameli, Diomede, Piergallini ed Emili

 

 


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