Presidio sindacale per scongiurare l’esclusione dell’Anffas di Grottammare dall’associazione nazionale 

PRESENTI alla manifestazione la dirigenza ed il sindaco Rocchi. I sindacalisti Rossi e Celi: «Sindacati e istituzioni lavoreranno per l’avvio di un tavolo di lavoro con la futura nuova governance, che assicuri, nel lungo periodo, stabilità organizzativa ad un ente che da anni naviga nel caos»
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Si è svolto oggi, 26 giugno, il presidio sindacale annunciato nei giorni scorsi dalla Cgil funzione pubblica e Fisascat Cisl  per le sorti dell’Anffas di Grottammare, l’ente del terzo settore che offre servizi alle persone con disabilità e «che potrebbe, a giorni, venire esclusa dall’Associazione Nazionale per volere del presidente Speziale a causa della mala gestione perpetrata negli anni», ribadiscono i sindacalisti (leggi l’articolo).

 

«Siamo soddisfatti della partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, presenti quasi nella loro totalità all’iniziativa – affermano i rappresentanti territoriali dei sindacali Viola Rossi e Roberto Celi la grande adesione è sintomatica del malessere che si vive dentro questi servizi ed il supporto della dirigenza, che si è unita alla rivendicazione sindacale, ne è la riprova».

Nei giorni scorsi inoltre le organizzazioni sindacali hanno trasmesso un appello anche alle istituzioni del territorio, cui è giunta una risposta di supporto dall’Ambito Territoriale Sociale 21 e dal Comune di Grottammare.

 

«Ed infatti – riferiscono Rossi e Celi – all’iniziativa hanno oggi personalmente preso parte il sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi e la consigliera Martina Sciarroni i quali, volendo concretamente manifestare la propria solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori, nonché agli utenti e alle loro famiglie, hanno ribadito l’importanza che la Fondazione e l’APS rimangano Anffas a garanzia della qualità dei servizi.

In attesa di conoscere le sorti di questo Ets di Grottammare, sindacati e istituzioni lavoreranno per l’avvio di un tavolo di lavoro che coinvolga la futura nuova governance della Fondazione e che assicuri, nel lungo periodo, stabilità organizzativa ad un ente che da anni naviga nel caos».

 


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