di Pier Paolo Flammini
Magari quando terminerò questo articolo tutto sarà carta straccia. Perché quasi in contemporanea si svolgerà la prima assemblea dei Soci del Ciip che dovrà legittimare la nuova presidenza di Marco Perosa, nome indicato da Spazzafumo che ha spazzato le volontà dichiarate del sindaco di Ascoli Fioravanti e di Fermo Calcinaro.
Dunque una breve analisi di quanto accaduto a partire dal Consiglio Comunale di giovedì 26 giugno, quando le due consigliere di San Benedetto Viva Giselda Mancaniello e Barbara De Ascaniis hanno deciso di disertare l’aula per mandare un messaggio a Spazzafumo. Un giochino purtroppo frequente durante il mandato Spazzafumo, ma che stavolta ha portato al salto degli equilibri politici di giunta con la revoca del vicesindaco Tonino Capriotti, assessore ai Lavori Pubblici.
San Benedetto Viva invece di affrontare il tema politicamente ha voluto nascondersi e mandare messaggi trasversali. Vale la pena ricordare che si discusse già di Ciip quasi tre anni fa per un presunto conflitto di interesse che riguardava il consorte di Giselda Mancaniello e il gruppo di San Benedetto Viva ha perorato alla presidenza del Ciip un proprio esponente, Gianluca Pompei. Ma la stessa consigliera affermò che l’ordine contestato era stato fatto dalla Ciip prima dell’insediamento dell’attuale Consiglio Comunale (clicca qui).
Insomma, un guazzabuglio che imponeva di starsene lontani e invece i renzini di San Benedetto ci sono caduti con le mani e con i piedi così come avvenuto quando il gruppo ha tentato per due volte di giustificare la propria assenza e di rimproverare un trattamento troppo severo nei loro confronti rispetto a precedenti fatti simili. Ma gli occhi di tutti guardavano la questione Ciip come dirimente, altro che comunicati stampa.
Il secondo aspetto invece riguarda i rapporti tra il sindaco di San Benedetto Spazzafumo e il collega di Ascoli Fioravanti (in secondo piano Calcinaro). Ora, le bordate di Spazzafumo circa le ingerenze di Fioravanti nella politica sambenedettese meriterebbero un approfondimento e una chiarificazione: mitomane Spazzafumo o troppo invadente Fioravanti?
I sindaci di Ascoli e San Benedetto, Marco Fioravanti e Antonio Spazzafumo
Stupisce come un sindaco di capoluogo accusato di tramare contro un collega rimanga in silenzio. Certo l’atteggiamento di Spazzafumo è inconsueto, e tanto distante dai modi iniziali dell’imprenditore sambenedettese che sembrava pendere dai selfie di Fioravanti. Possibile che il comunicatore Fioravanti si voglia tenere addosso l’ombra di intralciare l’attività interna dell’altro comune piceno?
Al di sopra, emerge l’opacità di come si giunga a certe scelte nella nostra provincia – non che quella di Perosa sia in questo rivoluzionaria, se non per la provenienza – e di come gli accordi oscuri avvengano in stanze diverse da quelle istituzionali, quasi sempre le stesse per decennale se non secolare ritualità, e che quando vi sia uno scossone inatteso emergano tutti i tic della conservazione dell’ancien règime. Secondo il quale raramente si accetta il confronto pubblico e per questo motivo su tutti Fioravanti farebbe bene invece a rispondere a Spazzafumo per evitare di sembrare uno strumento degli eterni restauratori. La politica è sangue e qualcos’altro, diceva il socialista Formica: ebbene, è il caso di sporcarsi.
Che in questa situazione alcuni sambenedettesi svolgano da anni il lavoro sporco in conto terzi è ulteriore sintomo della debolezza politica della città delle palme. Lo dimostra, dall’altra parte dello steccato, il siluramento di Loredana Emili dal quartetto dei candidati del Partito Democratico piceno in previsione del voto regionale. A dire di Loredana Emili, votata dai circoli come candidata, la sua esclusione è colpa di un “capetto di turno“, ma l’ex consigliera comunale non arriva a farne il nome, forse in questa più avvezza a una politica di rapporti duri ma sotterranei rispetto al più naive Spazzafumo.
Ma la linea tracciata da Matteo Ricci, candidato presidente regionale, ha contatti stretti con Luciano Agostini, mai molto amato dall’ex sindaco Paolo Perazzoli e probabilmente anche dalla consorte Loredana Emili.
San Benedetto, martire decapitato, continua a prendere schiaffi, è il caso di dirlo, a destra e a sinistra. Ciip o inattesi nuovi sussulti a parte.
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