Tragedia sul lavoro in un cantiere edile di Rotella dove nel primo pomeriggio di oggi, 30 giugno, è morto un uomo di 56 anni, Mariano Bracalenti, residente nel Fermano, dopo una caduta di oltre 3 metri.
Immagine di repertorio
Sono stati i colleghi, sconvolti, a dare l’allarme e subito, la centrale operativa del 118 di Ascoli ha inviato l’ambulanza medicalizzata e attivato l’elisoccorso, il cui volo però è stato annullato.
Per il 56enne ormai non c’era più nulla da fare, nonostante i tentativi di rianimarlo.
Sul luogo dell’incidente sono arrivati anche i tecnici dello Spsal, il servizio di prevenzione e sicurezza sul lavoro dell’Ast picena, come di rito in questi casi, per appurare la dinamica ed eventuali responsabilità.
Nel frattempo il cantiere è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria.
Solo ieri, un altro uomo, di 64 anni, è morto ad Ascoli, pure per un caduta, mentre eseguiva dei lavori nella casa di sua proprietà nella frazione Morignano (leggi l’articolo).
Mariano Bracalenti lascia la moglie e due figli.
Immediato il commento dei sindacati Fillea Cgil e Cgil Ascoli Piceno: «In attesa che si faccia chiarezza sulla dinamica dell’incidente, riteniamo intanto opportuno come Cgil e Fillea Cgil esprimere il nostro cordoglio per una tragedia immane e la nostra vicinanza e solidarietà alla famiglia».
«E’ incredibile uscire di casa per andare a lavorare e non fare ritorno – dichiara Graziano Gorla, segretario generale della Fillea Cgil Ascoli e Fermo – siamo indignati. Non è più possibile leggere di situazioni come queste. La sicurezza sul lavoro deve essere al centro delle nostre priorità, sempre. Ogni giorno. Mandiamo la nostra solidarietà alla famiglia, e siamo a disposizione per qualsiasi cosa possa essere d’aiuto in un momento così terribile».
Daniele Lanni, segretario confederale commenta: «Leggere di notizie come questa fa male al cuore. Ci dice che la battaglia per la sicurezza sul lavoro deve continuare con più forza senza arrestarsi mai. Non si può abbassare la guardia mai, e soprattutto in giornate di caldo come queste bisogna che le aziende applichino le disposizioni di legge alla lettera. E, come ci dice la normativa, se il caldo va oltre una certa soglia, è giusto anche arrivare a fermare l’attività, dove ci sono lavoratori che operano al caldo in situazioni più esposte. Non vogliamo più leggere di situazioni come questa».
«Come Fillea Cgil – conclude Gorla – siamo in prima linea ogni giorno in tutti i tavoli, nazionali e territoriali, su questo tema, e non intendiamo abbassare la guardia, perché ogni volta che un lavoratore esce per andare a lavorare e non torna a casa è una ferita per tutto il sistema. Le morti sul lavoro non sono mai una fatalità, nascono sempre dalla mancata prevenzione. Su questo come Fillea e Cgil, come abbiamo dimostrato promuovendo un Referendum anche sul tema della sicurezza, da anni chiediamo maggiore prevenzione formazione, che sono gli unici strumento per non veder più accadere tragedie come questa. La sicurezza sul lavoro deve essere al primo posto, sempre».
«Assistiamo a un susseguirsi di infortuni gravi e mortali – dichiara il segretario generale della Filca Cisl Marche, Tonino Passaretti – che dimostrano come i controlli, la prevenzione e la formazione non siano ancora sufficienti a garantire condizioni di lavoro sicure, in particolare nei cantieri edili. A questo si aggiunge il caldo eccezionale di queste settimane, che aumenta i rischi e richiede misure straordinarie di protezione e vigilanza».
La Filca Cisl Marche chiede alle istituzioni e agli enti preposti ai controlli di alzare al massimo livello l’allerta e l’attenzione sui luoghi di lavoro, intensificando le ispezioni, il monitoraggio del rispetto delle norme di sicurezza e l’applicazione di eventuali sospensioni delle attività in caso di condizioni climatiche che mettano a rischio l’incolumità dei lavoratori.
«Non possiamo più accettare che la vita delle persone sia sacrificata per mancanza di prevenzione o per ritardi nell’adeguamento delle misure di tutela – aggiunge Passaretti – occorrono interventi immediati, investimenti in sicurezza e controlli rigorosi, senza deroghe o compromessi».
La Filca Cisl Marche invita tutte le istituzioni, le imprese e le parti sociali a un impegno comune per fermare questa strage silenziosa e garantire che chi lavora possa farlo con dignità e in condizioni di sicurezza effettive, anche di fronte alle sfide del cambiamento climatico e delle temperature estreme.
Vicinanza alla famiglia è stata espressa anche da Guido Bianchini, past president Cocopro Inail Ascoli Piceno: «È purtroppo una nuova morte sul lavoro in edilizia nella nostra regione, dove gli infortuni, nel primo trimestre del corrente anno, passano da 286 a 313 con un incremento del 9.4%. È un dato allarmante che sottolinea la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e la prevenzione nel contesto lavorativo dei cantieri edili.
Le cadute dall’alto rappresentano una delle principali cause degli infortuni mortali sul lavoro, con il settore edile. È quindi fondamentale implementare le misure di prevenzione specifiche per questo tipo di rischio, come l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, la corretta formazione dei lavoratori e l’adozione di idonee protezioni. Bianchini “evidenzia come il caldo di questi giorni è un ulteriore problema che deve essere affrontato con una misura strutturale e organica».
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