Quintana, ecco il palio di Gabriele Viviani: «Un gesto d’amore per chi dona e salva vite» (Video)

ASCOLI - Svelata in Pinacoteca l'opera firmata dall'artista ascolano: un drappo denso di simboli, tra arte, fede e memoria personale. Presentati anche il Palio degli Sbandieratori, le nobildonne e l’ordine di assalto alla Giostra
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Il palio di luglio

 

di Elena Minucci

 

È stato svelato oggi, sabato 5 luglio, nella Sala della Vittoria della Pinacoteca, il Palio della Quintana di luglio 2025, realizzato dall’artista ascolano Gabriele Viviani.

Fioravanti, Viviani e Papetti col palio

 

Ad aprire l’evento è stato Massimo Massetti, presidente del Consiglio degli Anziani: «È sempre emozionante presentare le attività della Quintana. Grazie al Magnifico Messere per la fiducia rinnovata e al Consiglio per il lavoro svolto. La Quintana è un gioiello da proteggere e tramandare. Siamo vicini al traguardo delle 100 giostre. Viva Ascoli, viva la Quintana».

 

Massetti ha ricordato anche la Tenzone Bronzea iniziata questa mattina in Piazza Arringo e l’importanza della Quintana: «La Quintana è anche sui social, sta raggiungendo un pubblico sempre più ampio e anche il “Fanta Quintana” ha ormai quasi mille iscritti».

 

A seguire, il sindaco Marco Fioravanti: «Una grande emozione vedere un popolo così unito. Un anno fa, sono stato rieletto, e ho deciso subito di dare continuità al consiglio uscente. La Quintana è anche sociale: alimenta il terzo settore. Grazie ai ragazzi di Ama Aquilone per il Palio degli Sbandieratori. La cultura fa crescere l’anima della comunità. Investire nella Quintana significa investire in cultura. Invito tutti ad avere rispetto per la Quintana, per i cavalli e i cavalieri durante le tornate. Il rispetto genera crescita».

 

Il sindaco ha poi ringraziato la Regione Marche, rappresentata dall’assessore Andrea Maria Antonini, per aver promosso la Quintana all’Expo di Osaka, una vetrina internazionale di altissimo profilo.

Tra tanti applausi è stato accolto il Palio della Giostra di luglio realizzato dall’ascolano Gabriele Viviani.

 

«Gabriele è un artista colto – ha spiegato Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici – che prima di iniziare ha voluto vedere da vicino la Madonna della Pace nella chiesa di Sant’Agostino. Ha realizzato un’immagine suggestiva con la Vergine al centro, sotto il cui mantello azzurro trovano riparo i cavalieri giostranti. Dal cielo scendono gocce di sangue, simbolo dei mali dell’umanità, da cui la Madonna protegge i fedeli. L’iconografia si ispira alla Madonna della Misericordia quattrocentesca e l’uso della foglia d’oro richiama le antiche tecniche medievali».

 

«Ma Viviani – prosegue Papetti – non imita lo stile rinascimentale: rende l’immagine attuale grazie alle sue pennellate lunghe e veloci. Al centro, il volo delle colombe rappresenta l’esigenza di pace in un mondo segnato dai conflitti. Il suo Palio dimostra come l’arte debba prendere posizione, invitando a riflettere sulle scelte dell’umanità. È così che l’arte trova la sua ragione d’essere, dando credito all’idea che la bellezza possa salvare il mondo».

 

Viviani molto emozionato ha spiegato il significato del drappo: «È un omaggio a chi mi ha dato la possibilità di tornare a vivere. Sono vivo perché qualcuno mi ha donato il suo cuore. Porto con me il ricordo di due persone che non ci sono più ma che nn porto nel cuore: Rita Liberati, una mia cara amica e Patrizio Bartolini che non ho mai conosciuto ma che ho sentito vicino a me grazie a suo figlio. Ed è stato proprio lui a suggerirmi il titolo del palio ” La pace è il dono”».

«Un grande manto che idealmente avvolge, come solo una madre sa fare, un’intera comunità, quella ascolana – continua – in cui traspare la chiesa di Sant’Agostino, che si staglia come una porta santa, piena di luce, di fronte ai cavalieri. La corsa per il Palio non è solo una gara, ma un rito carico di fede e coraggio, illuminato da una luce che infonde speranza. I cavalieri corrono immersi in una dimensione sacra, protetti da un abbraccio materno e sfiorati da piume d’angelo, mentre il dolore del mondo scivola sul manto lasciando tracce di sangue. Le colombe, simbolo della pace, pur macchiate di sofferenza, diventano segno della luce e dell’amore divino, come l’oro che ne sottolinea la sacralità. Quello stesso amore rappresentato dal manto della madre, che, donando al mondo la vita, diventa essa stessa figlia del suo figlio, come ebbe a dire Dante, capace di illuminare con la luce della pace e della speranza il mondo intero. Questo palio è per la città che mi ha accolto dopo un periodo difficile. Questo palio è per chi dona, a chi salva vite».

Durante la cerimonia sono stati anche svelati i volti delle nobildonne del Magnifico Messere e dei quattro quartieri: Marta Ameli (Magnifico Messere), Laura Vitelli (San Venanzio), Ania Guerrieri (Sant’Emidio), Federica Andreani (Santa Maria Intervineas) e
Valentina Scaramucci (San Giacomo). Le cinque ragazze indosseranno abiti ispirati alle opere del Crivelli.

 

Presentato anche il Palio degli Sbandieratori, realizzato dai ragazzi di Ama Aquilone. «Un lavoro di squadra – hanno spiegato – fatto con entusiasmo. In mezzo alle bandiere e alle chiarine, ci siamo noi con le nostre emozioni. Volevamo essere parte di qualcosa di bello».

Nel corso della cerimonia si è svolta anche l’estrazione dell’ordine di esibizione dei sestieri per il Palio degli Sbandieratori di questa sera e sarà lo stesso ordine dei sestieri che durante la Madonna della Pace si recheranno dal Capitano del Popolo pe estrarre dal suo elmo il numero della posizione nell’ordine di assalto alla Giostra: Piazzarola, Porta Romana, Porta Tufilla, Porta Maggiore, Sant’Emidio, Porta Solestà.

 

È stato presentato il premio intitolato alla memoria di Gianluca Ciannavei che andrà al vincitore della Quintana di luglio. Il premio voluto dalla figlia Alessandra: «Spero che da lassù tu possa sentire queste parole. Questo premio glorifica una vita spesa per i cavalli e per la Quintana».

 

Alla fine, l’invito di Massetti alla civiltà e al rispetto: «Godiamo tutti insieme della festa, da antagonisti ma mai da nemici».

 


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