Ciclopedonale sul Tronto, Ameli (Pd): «Una passerella di propaganda, la verità è che Acquaroli certifica il suo fallimento sui ritardi dei lavori»

SAN BENEDETTO - Il segretario provinciale: «I lavori dovevano essere ultimati a giugno ma sono partiti solo grazie alle proteste del Partito Democratico di San Benedetto del Tronto e Martinsicuro»
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Francesco Ameli

E’ anche sul ponte ciclopedonale sul Tronto che si combatteranno le prossime elezioni regionali. Dopo il sopralluogo di ieri sull’infrastruttura, da parte dei presidenti di Marche e Abruzzo, il Pd Piceno torna a protestare per le tempistiche con cui si sta portando avanti l’iniziativa.

 

«Ieri – attacca il segretario provinciale Francesco Amelisi è assistito all’ennesima passerella di propaganda da parte dei presidenti Acquaroli e Marsilio, accorsi sul cantiere del ponte ciclopedonale sul Tronto per celebrare un’opera che, in realtà, sconta ritardi pesanti e sarebbe dovuta essere già conclusa».

 

Per il democrat, la verità è semplice: «I lavori – prosegue – dovevano essere ultimati un mese fa (giugno 2025) ma sono partiti solo grazie alle proteste del Partito Democratico di San Benedetto del Tronto e Martinsicuro. È grazie alle nostre denunce pubbliche e istituzionali se oggi quei sostegni per il ponte sono lì. Altro che “progresso dei lavori”: i due presidenti hanno certificato il fallimento della loro Amministrazione, e finalmente Acquaroli ha conosciuto cos’è la Sentina, zona a lui sconosciuta fino a ieri».

 

Per Ameli l’opera, fortemente voluta dal centrosinistra e pianificata già durante la giunta Ceriscioli, «è stata abbandonata per mesi dalla Regione Marche a guida Acquaroli. A dimostrazione di ciò, il Partito Democratico ha depositato un’interrogazione in Consiglio regionale a prima firma della capogruppo Anna Casini, chiedendo conto dello stallo inspiegabile nonostante il cantiere fosse stato formalmente consegnato a giugno 2024».

 

Continua il segretario: «In quella fase denunciai pubblicamente l’assenza totale di attività nei pressi del cantiere: nessuna ruspa, nessun segno di avanzamento, solo silenzio e immobilismo. I lavori sono partiti solo dopo la nostra pressione politica, mentre la Regione taceva e fingeva che tutto fosse regolare».

 

Il dem fa notare come il ponte, lungo 130 metri, rappresenti un’infrastruttura strategica per la mobilità sostenibile e il turismo dell’intera area costiera tra Marche e Abruzzo: «Doveva essere un simbolo di connessione e visione condivisa tra territori, ma è diventato il simbolo dell’incapacità gestionale e della priorità data all’apparenza più che alla sostanza da parte della giunta Acquaroli».

 

Conclude Ameli: «Oggi non assistiamo a un successo, ma a un maldestro tentativo di coprire i ritardi con la propaganda, ritardi con i responsabili che hanno già un nome e cognome. Il Partito Democratico continuerà a vigilare, come ha sempre fatto, affinché quest’opera venga finalmente completata, nonostante il pressapochismo e l’inerzia di chi oggi prova a prendersi meriti che non ha».


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