Il ministro Giuli in visita all’Archivio di Stato: «Un tesoro di memoria tra passato e futuro» (Video e foto)

ASCOLI - L’occasione è stata l'inaugurazione della mostra "Mirabilia Escolanorum", un’esposizione che raccoglie alcuni dei più significativi e rari documenti conservati nei circa 11.500 metri lineari di archivio 
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Foto e testo di Pierluigi Giorgi

Il ministro Giuli con lo staff dell’Archivio di Stato di Ascoli

In un’epoca segnata dalla corsa alla digitalizzazione e dalla smaterializzazione della memoria, l’Archivio di Stato di Ascoli Piceno si conferma come uno scrigno prezioso e vivo del patrimonio documentale del territorio. Un luogo spesso poco conosciuto, ma che custodisce, con cura e dedizione, secoli di storia: dai primi documenti risalenti al 1028 fino agli atti più recenti degli enti pubblici locali.

L’occasione per riportare l’attenzione su questa istituzione fondamentale è stata la visita del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, avvenuta in concomitanza con l’inaugurazione della mostra “Mirabilia Escolanorum”, un’esposizione che raccoglie alcuni dei più significativi e rari documenti conservati nei circa 11.500 metri lineari di archivio. Un patrimonio immenso, tangibile e sfogliabile, che il ministro ha definito «sorprendente per il livello di qualità, quantità e per la cura con cui viene conservato e raccontato».

Il ministro Giuli con  il sindaco Fioravanti ed il commissario sisma Castelli

Accolto dal direttore dell’Archivio e Soprintendente Archivistico e Bibliografico delle Marche, Benedetto Luigi Compagnoni, il ministro ha potuto ripercorrere la storia dell’edificio, realizzato nel secondo dopoguerra in una zona decentrata della città per motivi di sicurezza, su un terreno donato dalla famiglia del Generale Santanché. Il direttore ha sottolineato l’importanza architettonica della struttura, progettata con più corpi di fabbrica comunicanti per  la tutela e la conservazione del patrimonio documentario.

Presenti all’evento tutte le principali autorità del territorio, tra cui il senatore Guido Castelli, che ha ricordato le motivazioni storiche della scelta logistica, e il sindaco Marco Fioravanti, che ha accompagnato il ministro anche nella seconda tappa della visita: la Chiesa di Sant’Angelo Magno, altro simbolo della memoria ascolana, recentemente oggetto di atti vandalici dopo aver già subito danni dal sisma.

Il ministro Giuli con Stefano Papetti a Sant’Angelo Magno

Il funzionario Archivista Giuseppe Dell’Anno ha inoltre spiegato il recente passaggio di proprietà dell’edificio, acquisito nel novembre 2023 dalla Direzione Generale Archivi, per un milione e 800.000 euro: «Il Ministro è qui anche per prendere ufficialmente possesso dell’Archivio, creato nel 1961 e solo recentemente entrato nel patrimonio statale, dopo il passaggio dalla Provincia di Ascoli a quella di Fermo».

Nel suo intervento, Giuli ha ribadito l’importanza dell’Archivio non solo come luogo di conservazione, ma come servizio pubblico: «Questo istituto rappresenta un racconto continuo e vitale per studiosi, studenti e cittadini. Non è solo memoria, ma identità viva di una delle città più importanti delle Marche e d’Italia».

In un mondo che archivia con un clic, l’Archivio di Stato di Ascoli Piceno continua a ricordarci il valore insostituibile della carta, del gesto di sfogliare, dell’odore del tempo. Una memoria viva, a portata di mano.

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