di Pier Paolo Flammini
Antonio Spazzafumo
Con la nomina dell’assessore alle Attività Produttive Laura Camaioni a vicesindaco, il primo cittadino Spazzafumo risolve i problemi formali della giunta e della maggioranza, ma non conclude di fatto la lunga fase di crisi politica che si è originata ormai quasi un mese fa quando le consigliere di Viva San Benedetto Mancaniello e De Ascaniis non si presentarono in Consiglio Comunale, tra gli altri motivi poi addotti per l’evidente contrasto alla scelta di Marco Perosa alla presidenza della Ciip in luogo del renziano Gianluca Pompei.
Crisi formale risolta perché è istituzionalmente necessaria la figura del vicesindaco. Ma ancora in corso perché attualmente Spazzafumo ha assunto su di sé prima le deleghe all’Urbanistica in luogo del defenestrato Bruno Gabrielli, e adesso quelle dei Lavori Pubblici dopo aver allontanato il precedente vicesindaco Tonino Capriotti. Un po’ troppo, oggettivamente.
La crisi non viene risolta perché Spazzafumo sta valutando come riassegnare l’assessorato cercando, al contempo, di aumentare il numero di consiglieri a favore, che sono limitati a quota 13, e al primo raffreddore, vero o falso che sia, ecco che il sindaco rischia di tornare sotto. Le ipotesi sono note: riassegnare i Lavori Pubblici a un renziano, ma non a Tonino Capriotti, che pure vorrebbe, mentre Gianluca Pompei sembra più avvezzo a ruoli di sottogoverno che di prima linea, anche se due anni di assessorato pesante non sarebbero pochi per incidere (si vota nella primavera del 2027).
Aprire ai berlusconiani, con Stefano Muzi che scalpita e che trascinerebbe con lui il neo-forzista Simone De Vecchis e il segretario provinciale Valerio Pignotti: un colpo politico da maestro alla vigilia delle regionali, con il fronte di centrodestra che si spaccherebbe ma a quel punto Spazzafumo perderebbe le due renziane e dunque il conto finale resterebbe a 13.
Altra opzione, è quella di aprire al Gruppo Misto, con Annalisa Marchegiani, eletta in precedenza con Canducci di Europa Verde, e Luciana Barlocci, invece eletta con la maggioranza. Ma anche qui, non vale il “due is megl che one”, perché il nuovo ingresso sarebbe pagato con l’addio dei renziani traditi.
Eppure basta guardare la giunta Spazzafumo per vedere che fra gli assessori ve ne sono due che non hanno rapporti coi gruppi consiliari: si tratta di Lia Sebastiani, nominato assessore alla Cultura dopo l’addio di Lina Lazzari, e Lorenzo Vesperini, subentrato a sorpresa lo scorso inverno e responsabile della Viabilità. Quest’ultimo in realtà ha una copertura, se non proprio di lista, di concordanza: è nome voluto da Stefano Gaetani di Libera, e dunque una sua rimozione appare improbabile perché Spazzafumo dovrebbe vedersela col più fedele tra i suoi fedelissimi.
Diversa parzialmente la situazione di Lia Sebastiani, che non ha appoggi in Consiglio e che forse, per motivi personali, potrebbe lasciare l’incarico entro il prossimo mese di settembre.
Servirebbe dunque una mossa da arrocco, per metafora del gioco degli scacchi. Non ci sono molte altre strade per risolvere la crisi politica. Una scelta, prima o poi, andrà fatta.
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