Due preziose testimonianze di arte sacra e devozione popolare tornano a casa. Oggi, giovedì 24 luglio 2025, alle ore 15, presso il Museo Diocesano di Ascoli Piceno, la Soprintendenza di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) di Roma, ha restituito alla Diocesi di Ascoli Piceno due sculture Vesperbild, danneggiate durante il sisma del 2016 e restaurate presso il Laboratorio della Mole Vanvitelliana di Ancona.
Alla cerimonia, ha presenziato l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, insieme ai rappresentanti delle istituzioni coinvolte. Le opere restaurate sono il Vesperbild dalla Cripta della Cattedrale di Sant’Emidio ad Ascoli Piceno e l’altro, dalla Chiesa di Santa Maria in Pantano a Montegallo, attualmente custodito nel museo diocesano.
Il termine “Vesperbild” – di origine tedesca, ovvero “immagine del vespro” – corrisponde all’italiano Pietà e raffigura la Madonna che regge tra le braccia il Cristo morto. Entrambe le opere, realizzate con la tecnica a stampo in stucco forte (un composto di calce, gesso e inerti), sono databili tra Otto e Novecento e testimoniano una profonda devozione popolare.
Vesperbild della Cattedrale di Ascoli
IL RESTAURO – L’opera proveniente dalla Cattedrale di Sant’Emidio presentava un degrado diffuso della pellicola pittorica, aggravato dallo spostamento temporaneo in sagrestia durante i lavori alla cripta. L’intervento ha permesso la rimozione delle cromie non originali, il consolidamento dello stucco e una nuova presentazione estetica.
Il secondo Vesperbild, originariamente custodito a Montegallo, era invece segnato da distacchi degli strati pittorici, molti dei quali riconducibili a ridipinture successive. Gli strati più stabili sono stati mantenuti per salvaguardare i lacerti originali, seguiti da una delicata reintegrazione pittorica.
Il Vesperbild della Cattedrale tornerà presto al suo posto originario, mentre quello di Montegallo rimarrà temporaneamente esposto al Museo Diocesano in attesa del rientro nella chiesa di Santa Maria in Pantano, appena le condizioni lo permetteranno.
Vesperbild della chiesa di Montegallo dopo il restauro
«Siamo orgogliosi di questa nuova riconsegna – ha commentato l’architetto Giovanni Issini, Soprintendente – che rappresenta un ulteriore passo nel recupero del nostro patrimonio colpito dal sisma. Ogni opera restituita è anche una testimonianza viva di fede».
Il Deposito/Laboratorio della Mole Vanvitelliana è stato istituito dopo il sisma del 2016 grazie al Ministero della Cultura (Decreto 587/2020), con il supporto del Comune di Ancona. Attualmente ospita oltre 1.500 opere provenienti da chiese, musei e edifici pubblici delle province più colpite: Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. La direzione scientifica è affidata all’ICR di Roma, guidato dall’architetto Luigi Oliva.
«Restituire le opere alle comunità – ha dichiarato Oliva – è un dovere istituzionale ma anche un momento di condivisione del valore del restauro. Il lavoro fatto ad Ancona permette un’attività continuativa e specializzata, senza le interruzioni che in passato dipendevano dalla disponibilità di fondi e incarichi esterni».
Vesperbild di Montegallo
Vesperbild di Montegallo
Vesperbild di Sant’Emidio
Vesperbild di Sant’Emidio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati